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Obbligazioni USA, in questa fase del mercato l’alta qualità… paga

Le obbligazioni USA investment grade permettono di ottenere buoni rendimenti senza doversi esporre né all’high yield né al debito emergente in dollari: una sorta di cuscinetto per controbilanciare i rischi.

4 Luglio 2018 07:50

“Il nostro caso base è che il ciclo post-crisi abbia ancora spazio per proseguire. Tuttavia, l'incertezza attorno alle prospettive di crescita si è ampliata. Da un lato c’è lo stimolo degli Stati Uniti a spingere sulla crescita e, dall’altro, si moltiplicano i rischi di una guerra commerciale. Questa maggiore incertezza, insieme all'aumento dei tassi di interesse, ha contribuito ad inasprire le condizioni finanziarie e a sostenere l’esigenza di una maggiore qualità nei portafogli per controbilanciare i rischi”.

UN CUSCINETTO DI PROTEZIONE


È questa, in estrema sintesi, la conclusione cui giunge Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento settimanale ai mercati dal titolo ‘Up in quality credit’. In pratica, sostiene lo strategist, un modo per riuscire a garantire tale cuscinetto di protezione consiste nell’esporsi alle obbligazioni USA investment grade (IG). Proprio questa tipologia di titoli tende di norma a sovraperformare i bond high yield quando l'incertezza aumenta, in funzione del fatto che la loro maggiore qualità e i minori rischi di insolvenza tendono ad essere maggiormente tenuti in considerazione dal mercato.

L’ANOMALIA DEGLI ULTIMI TEMPI


Questo, tuttavia, non è successo negli ultimi tempi e la ragione sembra sia da ricercarsi nella quantità di emissioni di titoli sul mercato. Gli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato) si sono ampliati rispetto a quelli dei governativi USA, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi, che si muovono in direzione opposta ai rendimenti. Il movimento del mercato sui titoli high yield è stato però meno accentuato e la ragione sembra essere dovuta al fatto che le emissioni dei titoli obbligazionari IG americani sono state molto sostenute sulla scia di un'impennata delle fusioni e acquisizioni (M&A), in particolare nel settore dei media: al contrario l'emissione di titoli high yield è crollata.

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UNO SHOCK TEMPORANEO


“Consideriamo il recente aumento di emissioni come uno shock temporaneo dell'offerta. In parte riflette uno spostamento delle aspettative di emissione dopo che una mega fusione nel settore media ha avuto il via libera delle autorità. Crediamo però d’ora in avanti improbabile questa tendenza in quanto tale mega-fusione è da considerarsi un evento difficilmente ripetibile. Alla luce di questa nostra considerazione le valutazioni dei bond investment grade sono diventate più interessanti rispetto a quelle high yield” tiene a precisare Richard Turnill.

RENDIMENTI SOPRA L’INFLAZIONE


D’altra parte i rendimenti delle obbligazioni USA IG a breve scadenza sono ora ben al di sopra del livello dell'inflazione negli Stati Uniti e questo rende, agli occhi dello strategist, questi titoli in grado di svolgere nuovamente il loro ruolo all’interno di un portafoglio tradizionale: soprattutto la difesa del capitale in un ambiente macro sempre più incerto. Richard Turnill, suggerisce poi di guardare un altro aspetto che potrebbe svolgere un importante ruolo nell’evoluzione del mercato obbligazionario societario.

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L’AUMENTO DEI TASSI USA


“L'aumento dei tassi USA a breve ha incrementato la concorrenza sul mercato obbligazionario, provocando un cambiamento epocale per gli investitori statunitensi. C'è meno bisogno di rischiare per il rendimento quando gli investitori che ragionano in dollari possono ottenere rendimenti superiori all'inflazione nel debito a breve termine di più alta qualità: gli investitori ora hanno un'interessante alternativa” commenta Richard Turnill. Il riferimento dello strategist è al fatto che chi desidera puntare sui bond in dollari può ora ottenere buoni rendimenti con le obbligazioni IG USA senza necessariamente esporsi né all’high yield americano e nemmeno al debito emergente in dollari.
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