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Intelligenza artificiale: la rivoluzione industriale del terzo millennio

Secondo Jared Franz di Capital Group l’avvento dell’intelligenza artificiale comporterà delle sfide ma offrirà più produttività e promozione della qualità di vita di milioni di persone.

3 Luglio 2018 08:00

Negli ultimi 250 anni sono stati sostanzialmente cinque gli eventi epocali che hanno comportato i più radicali cambiamenti sociali ed economici. A questi, secondo Jared Franz, analista degli investimenti di Capital Group, se ne è aggiunto un sesto che potrebbe rappresentare il cambiamento più dirompente dalla rivoluzione industriale: l’intelligenza artificiale (AI). Scopriamo insieme perché.

DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ALL’ERA DELL’INFORMATICA


Nel 1771 l’apertura dello stabilimento di Arkwright Cromford in Inghilterra sancisce l’avvio della rivoluzione industriale. Nel 1829, con il test della locomotiva a vapore ‘Rocket’ per la ferrovia Liverpool–Manchester, è la volta dell’era del vapore e delle ferrovie, mentre nel 1875 l’apertura delle acciaierie Carnegie Bessemer a Pittsburgh negli USA segna l’era dell’acciaio, dell’elettricità e dell’ingegneria pesante. Nel 1908, invece, l’uscita della prima modello ‘T’ dallo stabilimento Ford di Detroit inaugura l’era del petrolio, dell’automobile e della produzione di massa. Nel 1971 l’annuncio a Santa Clara in California da parte della Intel del primo micro processore alza il sipario sull’era dell’informatica e delle telecomunicazioni.

APPUNTAMENTO AL 2021


Nel 2021, è la previsione di Jared Franz, dovrebbe essere il momento d’oro dell’era dell’intelligenza artificiale nella quale macchine, dati e persone saranno connessi. “Non deve stupire che molte persone siano ambivalenti rispetto all’AI. Nei film di fantascienza spesso, il computer, o il robot, finisce fuori controllo. Tuttavia, per comprendere cosa possa realmente comportare la convivenza tra uomo e AI si dovrebbe pensare allo smartphone, che già oggi rappresenta un rapporto in essere con una macchina che in un certo senso pensa e parla con l’uomo. In futuro, l’AI farà ancora più parte del modo di lavorare, giocare e imparare delle persone” sottolinea Jared Franz.

UN GRANDE IMPATTO SOCIALE


Secondo l’esperto, l’era dell’intelligenza artificiale dovrebbe prevedere progressi di grande impatto sociale come, per fare qualche esempio concreto, le auto senza conducente e le macchine in grado di conversare con gli umani. “Ad ogni modo, non sembrano sussistere particolari motivi per temere che l’AI rappresenti una minaccia imminente per l’umanità. Sotto molti punti di vista, la tecnologia fa già parte della vita quotidiana, ridefinendo la vita nelle scuole, nelle case e negli ospedali” tiene a precisa Jared Franz.

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PIU' PRODUTTIVITÀ E MIGLIORE QUALIT À DELLA VITA


D’altra parte già da anni l’intelligenza artificiale sta apportando aumenti della produttività, miglioramenti nei trasporti e promozione della qualità di vita di milioni di persone. Si pensi, per esempio, ai co-robot, ovvero i robot che collaborano con l’uomo nelle catene di montaggio di nuova generazione, alle metropolitane senza conducente, ai robot badanti alle persone con disabilità, ai robot utilizzati dai vigili del fuoco o dagli artificieri.

PROFONDE SFIDE


“Tuttavia, non si può nascondere che, allo stesso tempo, l’AI porterà alla nascita di sfide profonde. Sebbene possa aumentare la produttività, sostituirà alcuni posti di lavoro, incidendo sui redditi. Ciononostante, in molti casi, l’AI sarà fondamentale per il futuro delle persone e i dipendenti lavoreranno con l’AI anziché essere sostituiti da essa” conclude Jared Franz.
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