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Columbia Threadneedle Investments

Investimenti responsabili, 3 fattori che ne rallentano la diffusione tra i retail

Occorre soddisfare i bisogni degli investitori  responsabili e chiarire in modo comprensibile il contributo positivo delle strategie IR alla performance.

5 Giugno 2018 10:36
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments ESG Iain Richards investimenti responsabili

Anche nel 2018 crescerà la domanda di strategie degli investimenti responsabili. Una diffusione che tuttavia risulta ancora frenata nell’ambito delle scelte mainstream, ovvero relative ai portafogli degli investitori retail, per almeno tre fattori. In primis emerge una confusione circa la terminologia associata agli investimenti responsabili (IR). In secondo luogo i dati relativi alle performance appaiono talvolta non sufficientemente comprensibili mentre in terzo luogo spicca una mancanza di strumenti analitici adeguati.

UN’OFFERTA PIU’ STRUTTURATA E TRASPARENTE


“Per imprimere una svolta decisiva, occorre che il settore nel suo complesso si impegni a fornire un'offerta più strutturata e trasparente” dichiara Iain Richards, Direttore Investimenti Responsabili, Columbia Threadneedle Investments. L’esperto parte da due punti fermi: la logica alla base degli IR e la capacità di assicurarsi performance migliori tramite l’utilizzo di IR o con l'integrazione di fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

LA LOGICA SULLA QUALE SI FONDA L’IR


Partiamo dalla logica sulla quale si fonda l’IR: le aziende ben gestite o in miglioramento orientate al futuro saranno più probabilmente in grado di generare rendimenti superiori e maggiormente sostenibili nel lungo periodo. Un altro punto fermo è che l’IR o l'integrazione di fattori ESG risulta in grado di agevolare performance migliori. “Relativamente a questo secondo punto, spesso si ritiene che qualsiasi approccio venga proposto viene ritenuto valido. Tuttavia, l'enorme varietà di approcci applicati sotto le insegne dell'IR ha creato un clima di incertezza e scetticismo sui vantaggi in termini di performance che, semmai, si sta intensificando” puntualizza Iain Richards.

RIPENSARE A TUTTO CIO’ CHE SONO GLI IR


Per l’esperto è sempre più indispensabile ripensare a tutto ciò che sono gli IR e cosa essi comportino. Una esigenza che, da un lato, deve assicurare che i bisogni della generazione emergente di investitori responsabili possano essere soddisfatti e, dall’altro, deve chiarire in modo comprensibile e trasparente il contributo positivo delle strategie IR alla performance in modo da contrastare i più scettici.

GOVERNI, AZIENDE E CONSUMATORI PIU’ CONSAPEVOLI


Questo anche (e soprattutto) perché l’incremento della domanda di IR è alimentata dalla crescita della sensibilità nei confronti della sostenibilità, che vede aziende, consumatori e investitori, sempre più consapevoli della propria capacità di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU. “Vediamo il termine ‘investimenti responsabili’ come una definizione onnicomprensiva che associa i criteri ESG e la filosofia della sostenibilità in materia di ricerca, selezione, integrazione, gestione (engagement), voto per delega, profilazione dei portafogli e reportistica ai clienti” sottolinea Iain Richards.

RISULTATI SPESSO DIVERSI E CONTRADDITTORI


A tale proposito, l’esperto fa un esempio pratico per indicare un preciso punto critico. “La ricerca ESG svolta secondo modalità adeguate consente di esaminare la qualità, la leadership, la cultura e gli standard operativi delle pratiche aziendali. Considerando che i servizi di valutazione e la ricerca ESG generano spesso risultati significativamente diversi e persino contraddittori, il settore deve lavorare ancora molto affinché questi investimenti possano rientrare fra le strategie mainstream” argomenta Ian Richards. D’altra parte i risultati di una recente indagine sugli investimenti sostenibili parlano chiaro: il 75% degli investitori (l'86% fra i millennial, cioè i nati tra il 1980 e il 2000) è interessato agli investimenti sostenibili ma la maggioranza (53%) di essi ritiene che gli investimenti sostenibili richiedano un compromesso finanziario.

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NON OCCORRE SACRIFICARE LA PERFORMANCE


“Siamo fermamente convinti che per raggiungere un risultato positivo sostenibile non occorra sacrificare la performance. Tuttavia è necessario operare correttamente” precisa Iain Richards secondo il quale l’orientamento alla sostenibilità da parte degli asset manager e delle società prodotto deve concentrarsi sulla capacità di mettere a disposizione, anche dell’investitore retail, di risultati, prodotti e servizi che rispondano (tramite i loro esiti ed impatti) a significative esigenze sociali ed economiche per generare rendimento.

“Gli investitori hanno un urgente bisogno di strumenti migliori che possano fornire dati analitici basati sull'evidenza concreta, evitando risultati ipotetici; strumenti che non siano soltanto significativi in un contesto d'investimento, ma anche comparabili” conclude Iain Richards.
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