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BTP, finché si parla solo di espansione fiscale il rischio contagio è ridotto

Nel frattempo, però, preoccupa non soltanto l’allargamento dello spread arrivato a sfiorare i 190 punti base ma anche quello dei CDS (credit default swap) che è balzato da 85,4 a 140,8 punti.

24 Maggio 2018 09:45

Dopo aver galleggiato intorno a quota 125 punti base (+1,25%), lo spread (il differenziale di rendimento tra il BTP decennale e il Bund tedesco a 10 anni) si è impennato fino ai 190 punti base (+1,90%). Un gap di rendimento dovuto sia al rafforzamento del prezzo del Bund (tornato ad essere richiesto dagli investitori in cerca di un porto sicuro) e sia soprattutto al calo del prezzo del BTP il cui tasso di interesse è balzato da un livello inferiore all’1,80% al 2,35% nel giro di poche sedute.

LA PREOCCUPANTE ASCESA DEI CDS


Ma forse, ancora più allarmante è l’ascesa registrata dai CDS (credit default swap), i contratti che permettono agli investitori che posseggono titolo di stato italiani di proteggersi da un rischio di default (fallimento) dell’emittente. I CDS sui BTP a 5 anni sono passati in poco più di una settimana da 85,4 a 140,8: tradotto in pratica significa che il possessore di BTP a 5 anni del valore di 100 mila euro paga adesso 1.408 euro (cioè l’1,408% del capitale) per assicurarsi da un default della Repubblica italiana mentre pochi giorni fa non pagava più di 854 euro (lo 0,854%).

ITALIA PIU’ RISCHIOSA DEL PORTOGALLO


Per capire la difficoltà del momento è sufficiente notare come il CDS sul titolo di stato spagnolo 5 anni costi adesso 54,8 punti base (cioè lo 0,548%) e quello sul quinquennale portoghese non più di 92.8 punti base (lo 0,928%). Un trend che non promette molto bene e che è figlio della situazione politica in Italia ancora instabile per la formazione del nuovo governo e che potrebbe rivelarsi problematico nel medio termine.

APPROFONDIMENTO
Quell’occasione sprecata sui BTP della BCE

LE NOMINE CHIAVE DEL NUOVO GOVERNO


Secondo gli esperti di AMUNDI saranno fondamentali non soltanto il nome del Premier, ma pure la nomina del Ministro dell’economia e degli affari esteri per rassicurare i partner europei sul rispetto delle regole dell’UE, dell’euro e della cooperazione internazionale.
“Gli accordi tra la Lega e il Movimento Cinquestelle, per come sono stati formulati, presentano una serie di sfide. La loro implementazione rischia infatti di non essere coerente con il Patto di Stabilità e il principio costituzionale di un bilancio in pareggio” spiegano i professionisti di AMUNDI nel loro ultimo weekly market review.

IN ATTESA DEI DETTAGLI DEL PROGRAMMA DI GOVERNO


Questo per il semplice fatto che, senza conoscere i dettagli e in base alla stesura dell’ultima versione del programma, non vengono rispettate le condizioni per considerare il budget adeguato. La sensazione è che sia probabile una ridefinizione dei tempi e dei modi del programma in caso di formazione del nuovo governo. “Nonostante il forte allargamento dello spread, le incertezze sull’attuazione delle misure annunciate dalla coalizione e il loro finanziamento suggeriscono di approcciare il mercato del reddito fisso in euro con posizioni tattiche e una quantità limitata di rischio” specificano gli esperti di AMUNDI.

APPROFONDIMENTO
Lo spread torna ad essere protagonista

IL POSSIBILE CONTAGIO AGLI ALTRI PAESI EURO


La loro convinzione, al momento, è che il potenziale effetto di contagio su altri mercati periferici dovrebbe essere contenuto se il dibattito rimane incentrato sul grado di espansione fiscale italiana. “Se, al contrario, la discussione dovesse allargarsi e riguardare altri aspetti e, soprattutto, rimettere in discussione l’Unione europea, non si può escludere che il contagio possa essere molto più ampio e dannoso per altri spread periferici” concludono i professionisti di AMUNDI.
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