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Cina, serve una crescita meno dipendente dal credito. Per il bene di tutti

Pur non essendo un’ipotesi a breve termine, il rischio di una crisi finanziaria in Cina rappresenta una minaccia significativa per l'economia globale. È necessaria una crescita più sostenibile.

6 Luglio 2018 09:29

Cresce l’attesa per il dato del PIL del secondo semestre della Cina che sarà reso noto nella seconda parte di questo mese. Si partirà dal 6,8% registrato nel primo trimestre che si è attestato al di sopra dell’obiettivo fissato dal governo per il 2018, attorno al 6,5%, e lievemente al di sopra delle aspettative del mercato. Una crescita che è stata alimentata in particolare dai consumi interni e dagli investimenti nel settore immobiliare e, soprattutto, lascia margini alle autorità (governo e banca centrale) nella direzione della riduzione dei rischi del sistema finanziario, uno dei principali obiettivi di Pechino.

IL RISCHIO DI UNA CRISI FINANZIARIA


Infatti, come fa sapere il BlackRock Investment Institute (BII) il rischio di una crisi finanziaria in Cina costituisce una minaccia significativa per l'economia globale, sebbene gli esperti del BII non lo vedano come un’ipotesi a breve termine. “La creazione del comitato per la stabilità finanziaria e lo sviluppo e la ricerca di un quadro normativo unificato hanno posto le autorità in una posizione migliore per affrontare i rischi di stabilità finanziaria” spiegano infatti i professionisti del BII.

MOTORE FONDAMENTALE PER LA CRESCITA GLOBALE


D’altra parte la Cina è ormai un motore fondamentale per la crescita globale e le preoccupazioni per le tensioni commerciali crescenti con gli Stati Uniti e i livelli elevati del debito interno sono reali. Tuttavia, le prospettive a breve termine sono giudicate ‘resilienti’ da parte degli esperti del BII.

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SPOSTAMENTO VERSO LA QUALITÀ


“La composizione della crescita di Pechino sta introducendo fondamentali cambiamenti, con lo spostamento verso la qualità (ovvero la sostenibilità della crescita) dalla quantità (obiettivi di puro PIL). Sta avvenendo una transizione importante: il consumo privato sta assumendo una quota sempre maggiore di attività relativa agli investimenti. Questo spostamento ha implicazioni di ampia portata per gli investitori in Cina e per come Pechino influenza l’economia globale nel breve periodo” argomentano i professionisti del BII.

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LA MINACCIA DELLA LEVA FINANZIARIA


I quali indicano senza alcun dubbio quale sia la più grande minaccia per la Cina e per l'economia globale nel lungo periodo: l'accumulo di leva finanziaria nel grande e opaco sistema finanziario del paese. “Il nostro GPS (un sistema interno proprietario che indica la tendenza del paese, ndr) per la crescita cinese punta sul mantenimento dell'attuale trend delle attività. Ma le crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti presentano un potenziale ostacolo. Per questo occorrerebbe una maggiore esposizione al consumo interno con un ulteriore passaggio dalla crescita di quantità a quella di qualità in modo da mettere la seconda economia più grande del mondo su un percorso più sostenibile” concludono gli esperti del BII.
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