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Fusioni e acquisizioni nel 2018, Italia e Francia registrano un calo

Fusioni e acquisizioni continuano a crescere in modo robusto in tutto il mondo anche nel 2018. Fanno però eccezione alcuni paesi quali l’Italia, la Francia e il Brasile.

15 Giugno 2018 09:13

L’ultimo report ‘The Investment Banking Scorecard’ a cura di Thomson Reuters offre una panoramica dettagliata nell’ambito dell'Investment Banking a livello mondiale. Un report dal quale emerge che le attività di fusioni e acquisizioni (M&A) continuano ad andare a gonfie vele anche in questi primi 6 mesi del 2018. Dal primo gennaio allo scorso 7 giugno, infatti, sono state contati 19.429 deal in tutte le aree del mondo con un volume complessivo di 2.148 miliardi di dollari, pari al 61 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.


M&A DEL SETTORE TECNOLOGIA IN ACCELERAZIONE


Ancora più vivace l’M&A relativo al settore della tecnologia che ha aggregato volumi complessivi per 187,4 miliardi di dollari e un incremento del 63 per cento rispetto al 2017. A livello di aree geografiche, gli Stati Uniti mostrano un incremento del +69%, con 5.215 operazioni per 836,4 miliardi. Molto sostenuta anche l’attività in Giappone (+113%), sebbene con volumi più modesti (48,6 miliardi).


GIAPPONE, BRIC E ASEAN A RITMI ELEVATI


Ritmi elevati anche nei paesi BRIC (305 miliardi, +23%), nell’Asia escluso Giappone (388,5 miliardi, +20%), in Medio Oriente (31,1 miliardi, +25%) e nell’ASEAN (cioè l’aggregato di Filippine, Indonesia, Malesia, Singapore, Tailandia e Vietnam, che hanno totalizzato 672 operazioni di M&A per 27,5 miliardi con un incremento del 22% rispetto al 2017). In controtendenza, invece, il Brasile che ha registrato una contrazione del 17% dei volumi che al 7 giugno ammontavano a 27,9 miliardi di dollari per un totale di 168 deal.

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EUROPA A DUE FACCE


Per quanto riguarda l’Europa, infine, emergono profonde contraddizioni. Il dato aggregato di tutto il Vecchio Continente segnala 5.451 fusioni e acquisizioni da inizio anno per un controvalore complessivo di 725,7 miliardi di dollari, cioè più del doppio rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017 (+114 per cento). Tuttavia, mentre l’M&A nel Regno Unito (+214%), in Germania (+183%) e in Spagna (+305%) è letteralmente volato, in Italia ha registrato un brusco arretramento (-40%, con 439 deal e 22,8 miliardi).

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LA CONTRAZIONE IN ITALIA E IN FRANCIA


Commenti degli analisti di Thomson Reuters non ce ne sono, tuttavia il brusco calo dell’Italia non sembrerebbe essere imputabile alla instabilità politica del nostro paese. Infatti, l’M&A in Francia è andato addirittura peggio con un significativo calo a 21,5 miliardi (persino inferiore al controvalore del mercato italiano) pari al -65% rispetto ai volumi dello stesso periodo dello scorso anno relativi a fusioni  e acquisizioni.
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