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Angela Merkel

Trump europeista a sua insaputa

Su difesa ed energia le sue politiche oggettivamente favoriscono un’Europa che certamente non lo ama. Ma Macron potrebbe prendere la palla al balzo e soffiare alla Merkel il ruolo di partner privilegiato di Washington.

21 Febbraio 2018 07:50
financialounge -  Angela Merkel donald Trump Emmanuel Macron Europa Morning News

Offese verbali, regali concreti. L’amministrazione Trump a sua insaputa si sta dimostrando più europeista di Angela Merkel. Lo sostiene sul Wall Street Journal il politologo Walter Russell Mead che accusa l’Europa, e soprattutto i tedeschi, di avere un approccio un po’ parolaio, molto retorico e poco strategico ai grandi temi della geopolitica. La lista dei favori che Trump sta facendo agli europei comincia dal fronte politico militare aperto alla frontiera Est dell’Unione, un fronte che un anno fa sembrava minacciato da un Trump filo-russo e che ora vede quei timori dissipati e un’America pronta a fronteggiare Mosca con decisione su tutti i temi caldi. La diffidenza se non l’ostilità degli europei nei confronti della modernizzazione dell’arsenale americano, anche nucleare, non tiene conto della deterrenza che questi investimenti esercitano su una Russia che investe altrettanto e minaccia i paesi europei più vicini ai suoi confini.

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Ma soprattutto è sul versante energetico che l’America sta dando una grossa mano all’Europa. L’esplosione della produzione di petrolio e gas americani, grazie alla nuove tecniche di fracking, non solo svolge anche qui una funzione di contrasto alla Russia di Putin, grazie ai prezzi del petrolio tenuti sostanzialmente bassi che limitano le risorse finanziarie che i russi potrebbero destinare agli armamenti e in Medio Oriente potrebbero andare a sostenere il terrorismo. Il fracking americano dà a Putin più fastidio delle sanzioni, scrive Russell Mead, mentre aiuta l’Europa a crescere anche grazie al prezzo contenuto dell’energia. I prezzi bassi prodotti dal fracking americano equivalgono per l’Europa a un gigantesco taglio fiscale, soprattutto per paesi come Italia e Grecia che stanno faticosamente uscendo dalla crisi del debito.

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Se dalle elezioni italiane del 4 marzo dovesse uscire un governo pro-Europa o almeno non euroscettico, Bruxelles dovrebbe spedire in ringraziamento una cassa di champagne alla Casa Bianca, sempre secondo il Journal. Che nota tuttavia che Trump non è odiato allo stesso modo in tutte le capitali europee. Parigi ad esempio, che ha una visione della geopolitica meno ‘sentimentale’ di Berlino, potrebbe cogliere in Trump una storica opportunità. Un’Europa più dotata di capacità di difesa e protetta da una linea americana dura in Medio Oriente sarebbe il contesto ideale per Macron per soppiantare Angela Merkel come partner privilegiato degli americani.
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