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Andrea Delitala

Come rispondere al prossimo rallentamento del dollaro

Una minor forza del dollaro americano allenterebbe la pressione sui paesi in via di sviluppo, sostenendo gli investimenti nell’azionario emergente e in particolare in Cina.

13 Luglio 2018 07:50

Se si volesse analizzare quanto accaduto da inizio anno fino ad oggi sui mercati finanziari, si potrebbe sintetizzare il tutto in tre fasi. La prima è stata quella della partenza a razzo di gennaio con gli indici di borsa in accelerazione sulla scia dei dati macro economici positivi, l’inflazione sotto controllo e previsioni di utili aziendali riviste al rialzo.

LO SPAVENTO DEL BALZO DELLE RETRIBUZIONI USA


La seconda, da febbraio a metà aprile, che ha visto invece i mercati spaventarsi per il dato sull’aumento delle retribuzioni dei lavoratori statunitensi a gennaio (in grado di innalzare le stime sulle previsioni di inflazione e quindi, a cascata, nella condizione di scompaginare la politica monetaria da parte della Fed rendendola più aggressiva).

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IL DOLLARO FORTE


La terza fase, invece, è quella del dollaro forte. Il biglietto verde, sulla scia di dati macro economici USA sempre più solidi che si contrappongono a dati europei in rallentamento e tassi di interesse in graduale rialzo, si è rafforzato sulle principali divise estere di circa cinque punti percentuali. Un incremento di valore che, rispetto alle monete dei paesi in via di sviluppo, è stato ancora più marcato dal momento che molti paesi emergenti hanno ingenti esposizioni debitorie in dollari e un aumento di valore della divisa americana comporta interessi più onerosi da pagare.

ESCALATION DEI DAZI COMMERCIALI


Certo, volendo essere più dettagliati, bisognerebbe aggiungere anche le tensioni sulla situazione politica in Italia e l’escalation dei dazi commerciali che ha provocato una correzione dei mercati azionari (soprattutto Giappone, Europa e emergenti più esposti sul tema guerre commerciali). Tuttavia, restando al tema del dollaro forte, Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Asset Management, e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, nel loro aggiornamento sulla strategia di investimento di luglio, ritengono che la fase di forza del dollaro sia prossima all’esaurimento.

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HEALTHCARE, ENERGIA E FINANZIARI


“A questo proposito, stiamo considerando l’aggiunta in portafoglio di posizioni sugli emergenti (a partire dalla Cina)” specificano i due esperti i cui portafogli azionari sono concentrati su Wall Street, small cap e, relativamente ai settori, healthcare, energia e finanziari. “Sul fronte azionario, la stagione dei utili societari sta per entrare nel vivo: la crescita degli utili dovrebbe mantenersi solida (+21% la crescita degli utili rispetto al 2017 per effetto della riforma fiscale) così come la crescita del fatturato (+8%, in solida espansione)” premettono Andrea Delitala e Marco Piersimoni.

POSSIBILE REAZIONE NEGATIVA DEL MERCATO


I quali, tuttavia, tengono ad avvertire che la reazione del mercato potrebbe essere negativa: “Nel momento in cui emergessero pericoli relativi a guerre commerciali e possibili contraccolpi lungo tutta la filiera produttiva, potrebbero esserci reazioni scomposte: in questo senso il comparto tecnologico sembra quello più esposto (per posizionamento degli investitori ed esposizione sulla Cina)”.

LETTURE DI APPROFONDIMENTO


Per chi volesse approfondire questi temi segnaliamo la Guida al Biotech in 5 punti e lo studio sul tema  Healthcare realizzati dagli specialisti di Pictet AM.
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