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Christophe Bernard

“Italia, le pressioni sui titoli di stato continueranno”

Cristophe Barnard (Vontobel) analizza tutti i possibili scenari di mercato influenzati dal nascente governo Lega-Movimento 5 Stelle. E non esclude sorprese positive.

24 Maggio 2018 09:48
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Il programma del governo Lega – Cinquestelle potrebbe essere indebolito per far fronte alla realtà. Oppure le crepe nella coalizione (vista la maggioranza risicata di cui godrebbe tale coalizione al Senato) porteranno a una nuova coalizione o a nuove elezioni. Ma, al contempo, non si può neppure escludere che l’inedita coalizione possa sorprendere in positivo come già accaduto in Portogallo. Sono queste le conclusioni a cui giunge Christophe Bernard, Vontobel Chief Strategist nella sua analisi della situazione politica in Italia.

UN CONTESTO SERIO


Un contesto serio, da seguire con la massima attenzione alla luce del fatto che il programma della coalizione italiana è in chiara contraddizione con il patto di bilancio dell'UE. Cosa potrebbe succedere ai titoli di stato italiani nel momento in cui la BCE smetterà di acquistare obbligazioni euro sul mercato interrompendo il suo QE? E se questo accadesse in un contesto nel quale a guidare il paese sia all’opera una coalizione che promuove esplicitamente e/o implicitamente politiche non coerenti con i principi fondamentali dell'UE?

COALIZIONE CON UN MANDATO POPOLARE


“Contrariamente ai governi precedenti (Silvio Berlusconi è stato l'ultimo premier italiano che è salito al potere attraverso le elezioni, Mario Monti che gli è succeduto nel novembre 2011 non è stato "eletto"), questa coalizione ha un mandato popolare, quindi le tensioni sono qui per rimanere” puntualizza Christophe Bernard. Certo non mancano delle salvaguardie, a cominciare dal ruolo costituzionale del Presidente delle Repubblica. Inoltre, dal momento che alcuni degli obiettivi del programma di governo (in particolare l’adozione della flat tax e del reddito di cittadinanza, ndr) potrebbero risultare alla prova dei fatti in palese contrasto per essere attuate, l'attuale coalizione potrebbe restare unita per un tempo limitato.

IL RUOLO DEI MERCATI


“Sospettiamo che anche i mercati svolgeranno un ruolo con le pressioni esercitate sui titoli di Stato italiani, e riteniamo di non aver ancora visto il culmine in tal senso” specifica lo strategist. Per quanto riguarda le scelte di portafoglio, Christophe Bernard mantiene una posizione sottoponderata nell’ambito dei titoli di Stato e un'esposizione azionaria neutrale, pur garantendosi una certa protezione contro i ribassi (attraverso le operazioni di index equity put).

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IL DOLLARO DOVREBBE CONTINUARE AD ESSERE FORTE


Lo strategist rivela di evitare l’esposizione alle obbligazioni dei paesi periferici europei nonostante la recente correzione dei prezzi e conserva un moderato sovrappeso sul dollaro americano: una scelta, quest’ultima, che dovrebbe essere confermata per un periodo più lungo (rispetto a quanto inizialmente previsto), dal momento che la BCE dovrebbe essere più prudente nella sua normalizzazione della politica monetaria alla luce delle tensioni politiche in Italia. Una situazione che dovrebbe indebolire l'euro, a parità di altre condizioni.

BANCHE AREA EURO ANCORA ATTRAENTI


“La nostra posizione nelle banche dell'area dell'euro è stata messa sotto pressione, poiché le banche italiane (nonostante gli utili convincenti del primo trimestre) hanno registrato vendite massicce” sottolinea Christophe Bernard confermando comunque l'esposizione, al settore dal momento che le valutazioni sono molto interessanti in qualsiasi scenario, tranne in caso di crisi sistemica generale.

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UNA POSSIBILE SORPRESA POSITIVA


“Infine non possiamo escludere del tutto che la strana coppia (Di Maio e Salvini) riesca a sorprendere positivamente. Ricordate la reazione del mercato quando una coalizione socialista-comunista è salita al potere in Portogallo nel novembre 2015? La coalizione è riuscita a girare intorno al Portogallo, contro ogni previsione” conclude Christophe Bernard.
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