Amundi

Il contesto è propizio al populismo che alimenta le incertezze politiche: le prossime elezioni francesi rappresentano la cartina al tornasole anche per la zona euro.

Paolo Proli fa il punto sulle nuove sfide per Amundi AM e sottolinea l’importanza del rapporto umano con il cliente finale: “La chiave è la trasparenza”.

Negli ultimi 5 anni l’indice MSCI World delle borse mondiali è cresciuto del +77,4% mentre il Cac40 di Parigi del 43,1% e il FtseMib di Piazza Affari solo del 15,3%.

Sovrapponendo le date degli eventi chiave del ciclo USA e della zona euro emergerebbe un ritardo di circa quattro anni rispetto al ciclo economico statunitense.

Nonostante il costante rialzo dei tassi di interesse del mercato obbligazionario, i mercati azionari sembrano essere in grado ancora di crescere prima di consolidarsi.

Sembra piuttosto improbabile che Trump possa impedire, almeno nel breve termine, un ulteriore rafforzamento del dollaro: prospettive meno delineate nel medio termine.

Dopo un 2016 molto positivo per le obbligazioni societarie, sia high yield che investment grade, l’attrazione di questi titoli dovrebbe continuare anche nel 2017.

Esaminando gli annunci della Fed alla luce degli ultimi dati economici e le previsioni 2017 sembrerebbe che il ritmo del rialzo dei tassi USA non subirà accelerazioni.

Riduzione del profilo di rischio e della sensibilità ai tassi e una maggiore riserva di liquidità: sono alcune delle principali scelte post referendum dei gestori.

Due professionisti con una lunga esperienza nel campo degli investimenti, Laurent Tignard e Raphaël Sobotka, vanno a rafforzare il team multi asset di Amundi.

Il risultato del referendum sarà importante, sia per il futuro politico di Renzi, sia per la probabilità di elezioni anticipate e per la stabilità politica del paese.

Le aumentate aspettative del ritmo di crescita economica americana dopo la vittoria di Trump sostengono le valutazioni delle obbligazioni societarie americane.

Trump dovrebbe rinunciare ad almeno una parte del suo programma per rendere più praticabili le sue proposte: uno scenario nel quale il dollaro dovrebbe rafforzarsi.

I gestori internazionali concordano nel ritenere i settori della difesa, delle infrastrutture e della sanità i principali beneficiari futuri della vittoria di Trump.

Fare previsioni su quale sia il prossimo presidente americano potrebbe risultare meno rilevante che concentrarsi sul partito che avrà il controllo del Congresso.

Il basso tasso di indebitamento delle famiglie e delle imprese italiane non ha permesso di sfruttare il contesto di bassi tassi di interesse per consumi e investimenti.

Sia le obbligazioni che, soprattutto, le azioni bancarie europee hanno sofferto da inizio anno: per rilanciarne l’appeal la BCE e i governi europei devono agire subito.

Nei prossimi mesi, i mercati saranno influenzati soprattutto dalla direzione del dollaro USA, dai tassi di interesse americani e dell’euro e dalla crescita degli utili.