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Investire attivamente nella gestione passiva
25 Aprile 2012 20:00
po gli esperti di finanza stanno discutendo su quale gestione, tra quella attiva e quella passiva, sia la più appropriata per gli investitori.
La risposta più corretta è che bisognerebbe adottarle entrambe così da creare portafogli estremamente diversificati e, al contempo, più efficienti sia sotto il profilo dei costi che delle performance corrette per il rischio.
L’investimento passivo e quello attivo hanno infatti obiettivi diversi: il primo è un modo efficiente e generalmente poco costoso per esporsi a determinati mercati e settori, mentre il secondo mira a generare rendimenti superiori a quelli di mercato grazie all’impiego di professionisti della gestione.
Entrambi sono quindi approcci validi, da dosare sulla base delle caratteristiche di ogni investitore. Per valutare la corretta allocazione tra le due tipologie di gestione, BlackRock consiglia di parlare con il proprio consulente finanziario di fiducia.
Sempre più spesso gli investitori scelgono una combinazione di fondi attivi e passivi per cogliere i vantaggi offerti dalle due strategie, anche in termini di gestione del rischio e di efficienza in termini di costi.
Gli Etf sono fondi aperti indicizzati, quotati in borsa come le azioni, che hanno l’obiettivo di replicare il più fedelmente possibile l’andamento di un mercato di riferimento, espresso da un indice finanziario quale ad esempio il Ftsemib di Piazza Affari o l’S&P500 di Wall Street.
Sono strumenti abbastanza semplici, dinamici ed economicamente efficienti. Dato che gli Etf si possono acquistare e vendere in borsa, questi strumenti offrono agli investitori la possibilità di modificare il portafoglio in modo veloce ed efficiente in risposta ai movimenti di mercato. Gli Etf forniscono inoltre un accesso privilegiato a mercati e settori in cui potrebbe essere difficile e costoso entrare, come quelli dei Paesi Emergenti, e a strategie di investimento non tradizionali.
La risposta più corretta è che bisognerebbe adottarle entrambe così da creare portafogli estremamente diversificati e, al contempo, più efficienti sia sotto il profilo dei costi che delle performance corrette per il rischio.
L’investimento passivo e quello attivo hanno infatti obiettivi diversi: il primo è un modo efficiente e generalmente poco costoso per esporsi a determinati mercati e settori, mentre il secondo mira a generare rendimenti superiori a quelli di mercato grazie all’impiego di professionisti della gestione.
Entrambi sono quindi approcci validi, da dosare sulla base delle caratteristiche di ogni investitore. Per valutare la corretta allocazione tra le due tipologie di gestione, BlackRock consiglia di parlare con il proprio consulente finanziario di fiducia.
Sempre più spesso gli investitori scelgono una combinazione di fondi attivi e passivi per cogliere i vantaggi offerti dalle due strategie, anche in termini di gestione del rischio e di efficienza in termini di costi.
Gli Etf sono fondi aperti indicizzati, quotati in borsa come le azioni, che hanno l’obiettivo di replicare il più fedelmente possibile l’andamento di un mercato di riferimento, espresso da un indice finanziario quale ad esempio il Ftsemib di Piazza Affari o l’S&P500 di Wall Street.
Sono strumenti abbastanza semplici, dinamici ed economicamente efficienti. Dato che gli Etf si possono acquistare e vendere in borsa, questi strumenti offrono agli investitori la possibilità di modificare il portafoglio in modo veloce ed efficiente in risposta ai movimenti di mercato. Gli Etf forniscono inoltre un accesso privilegiato a mercati e settori in cui potrebbe essere difficile e costoso entrare, come quelli dei Paesi Emergenti, e a strategie di investimento non tradizionali.