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AIAF: perché è eccessivo l’allarmismo sui conti pubblici

22 Giugno 2012 09:00

financialounge -  AIAF analisti finanziari debito pubblico finanza italia SGR titoli di stato
damentale valutare attentamente i dati statistici e non alimentare un sentimento di sfiducia nei confronti di una manovra correttiva dei conti pubblici che impone ai cittadini sensibili sacrifici. Ne è profondamente convinta l’AIAF, l’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari che, dal 1971 rappresenta, nell’ambito della comunità finanziaria italiana, circa 1.000 analisti finanziari operanti presso Istituti di credito, SIM, Società finanziarie, SGR e Studi indipendenti.

L’AIAF, in particolare, sottolinea la scarsa significatività dei dati recenti sulle entrate fiscali in relazione al futuro gettito derivante dall’IMU e al crescente contrasto all’evasione e evidenzia il significativo miglioramento del fabbisogno di cassa del settore statale nei primi 5 mesi del 2012. A questo proposito, a partire dai dati che saranno resi disponibili dopo l’autotassazione del periodo giugno-luglio, l’AIAF intende avviare un monitoraggio per analizzare i numeri in modo professionale e utile all’interpretazione della dinamica della finanza pubblica del nostro Paese, valutando in modo corretto indicatori che sono cruciali in questa fase di pressione dei mercati finanziari. L’Associazione, pur ammettendo che la recessione stia riducendo in modo importante le risorse pubbliche più direttamente collegate all’andamento del ciclo economico, ritiene, tuttavia che le stime diffuse nelle ultime settimane sull’entità delle entrate e il confronto con gli obiettivi di fine anno siano, allo stato attuale, ancora poco significative e, se utilizzate in modo superficiale, addirittura fuorvianti.

Infatti, secondo una più accurata analisi statistica dei dati da parte dell’AIAF (in linea peraltro con le indicazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze), le entrate tributarie registrate fino ad aprile 2012 non possono essere confrontate in misura attendibile con previsioni riferite all’intero 2012 e spalmate sui singoli mesi sulla base della stagionalità dell’anno precedente. Anche perché, gli effetti più significativi sulle entrate tributarie del 2012, saranno visibili più chiaramente solo nei prossimi mesi, in particolare dopo la prima applicazione dell’IMU e l’autotassazione dei redditi per le imposte dirette.

Ma c’è di più. L’AIAF evidenzia come anche altri indicatori di finanza pubblica segnalino un miglioramento per il 2012 rispetto al 2011. In particolare, il fabbisogno di cassa del settore statale, registra a maggio un valore cumulato da inizio anno pari a 35,1 miliardi di Euro rispetto ai 44,9 miliardi del 2011, con un miglioramento pari a 9,8 miliardi di Euro. Tale dinamica consente di ridurre l’impatto dell’aumento dei tassi dei titoli di Stato sull’onere del debito pubblico, per il quale la vita media resta elevata (6,81 anni) e la cedola media contenuta (4,16%).

Fonte dati: AIAF - Associazione Italiana degli Analisti Finanziari.

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