Affari&Finanza
L'industria del Risparmio - 23 luglio 2012
24 Luglio 2012 00:00
versificare il proprio giardinetto obbligazionario gli investitori hanno, da un paio di anni, una nuova interessante fonte di opportunita` per la componente a reddito fisso piu` orientata sui titoli capaci di offrire un extra rendimento rispetto ai titoli di stato.
E` il segmento dei bond societari emergenti, cioe` delle obbligazioni emesse da imprese e gruppi operativi nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di una tipologia di titoli che si e` notevolmente sviluppata nel corso degli ultimi due anni sia sotto il profilo della capitalizzazione che della liquidita`: basti pensare che le societa` dei paesi emergenti hanno emesso sul mercato bond per investitori esteri per 89,2 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2012, cioe` circa 16 miliardi in piu` rispetto al primo trimestre del 2011 mentre, per l’intero 2012, si dovrebbero raggiungere i 210 miliardi di emissioni complessive.
Questo notevole miglioramento della liquidita` di mercato unito alle prospettive positive per i paesi Emergenti, stanno convogliando gli investitori internazionali verso questa classe di attivi. Le imprese dei Paesi in via di sviluppo possono infatti vantare utili societari robusti e consistenti flussi di cassa in virtu` della ripresa della crescita, che nei paesi emergenti e`, a differenza di quelli sviluppati (e in particolare dell’Europa), solida e sostenibile.
Un investimento migliorato rispetto a qualche anno fa grazie alla minore volatilita` delle economie, ad un controllo piu` persistente sull’inflazione e agli effetti positivi delle regolamentazioni e delle riforme legali e fiscali sulle imprese. Senza trascurare un nuovo fenomeno, accelerato dalla crisi finanziaria del 2008: le banche che riducono i prestiti e le condizioni del credito alle imprese piu` severi spingono le societa` a studiare l’emissione di obbligazioni come fonte alternativa di capitale.
Secondo gli esperti, ci si trova all’inizio di un lungo trend favorevole ai bond societari emergenti e, proprio per questo, non vanno visti come una tipologia di investimento per una stagione ma strutturale, di medio lungo periodo.
E` il segmento dei bond societari emergenti, cioe` delle obbligazioni emesse da imprese e gruppi operativi nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di una tipologia di titoli che si e` notevolmente sviluppata nel corso degli ultimi due anni sia sotto il profilo della capitalizzazione che della liquidita`: basti pensare che le societa` dei paesi emergenti hanno emesso sul mercato bond per investitori esteri per 89,2 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2012, cioe` circa 16 miliardi in piu` rispetto al primo trimestre del 2011 mentre, per l’intero 2012, si dovrebbero raggiungere i 210 miliardi di emissioni complessive.
Questo notevole miglioramento della liquidita` di mercato unito alle prospettive positive per i paesi Emergenti, stanno convogliando gli investitori internazionali verso questa classe di attivi. Le imprese dei Paesi in via di sviluppo possono infatti vantare utili societari robusti e consistenti flussi di cassa in virtu` della ripresa della crescita, che nei paesi emergenti e`, a differenza di quelli sviluppati (e in particolare dell’Europa), solida e sostenibile.
Un investimento migliorato rispetto a qualche anno fa grazie alla minore volatilita` delle economie, ad un controllo piu` persistente sull’inflazione e agli effetti positivi delle regolamentazioni e delle riforme legali e fiscali sulle imprese. Senza trascurare un nuovo fenomeno, accelerato dalla crisi finanziaria del 2008: le banche che riducono i prestiti e le condizioni del credito alle imprese piu` severi spingono le societa` a studiare l’emissione di obbligazioni come fonte alternativa di capitale.
Secondo gli esperti, ci si trova all’inizio di un lungo trend favorevole ai bond societari emergenti e, proprio per questo, non vanno visti come una tipologia di investimento per una stagione ma strutturale, di medio lungo periodo.
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