Asia

I bond in renminbi sono una fondamentale opportunità d’investimento

21 Settembre 2012 12:00

financialounge -  Asia Fondi obbligazionari Frankie Tai Giuliano D'Acunti Invesco Renminbi
osito della divisa cinese, ha chiesto di intervenire Invesco che proprio in questi giorni sta presentando al pubblico italiano il suo nuovo fondo Invesco Renminbi Fixed Income Fund. Questo comparto si concentra, in particolare, sulle obbligazioni governative cinesi: almeno il 70% degli asset in portafoglio è infatti denominato in renminbi. Il mercato dei dim sum, il mercato offshore primario del reddito fisso cinese, è in rapido sviluppo e Invesco prevede un ulteriore slancio nel prossimo futuro, grazie alla costante crescita della Cina, seconda economia mondiale, e del processo di internazionalizzazione del renminbi.

“Il gap tra Paesi maturi (con alti livelli di debito pubblico ed economie in rallentamento) e Paesi emergenti (che dimostrano una crescita sostenuta) è sempre più evidente e si traduce in opportunità nell’ambito delle emissioni governative”, dichiara Giuliano D’Acunti, Responsabile Distribuzione Retail di Invesco in Italia. È per questo che Invesco vede in tale fondo una fondamentale opportunità d’investimento: “È impensabile oggi costruire un portafoglio senza essere esposti (al 4-5%) sulla valuta cinese, che si prepara a diventare la seconda valuta mondiale nel corso dei prossimi 10 anni”, aggiunge Giuliano D’Acunti mentre Frankie Tai, Associate Director e Head of Hong Kong Fixed Income di Invesco, illustra le interessanti prospettive di un mercato giovane che sta attraendo un numero crescente di emittenti e investitori stranieri e cinesi, e che gode di un forte sostegno da parte del governo di Pechino.

“Da quando è stata emessa la prima obbligazione corporate dim sum nel luglio 2010, questa asset class è cresciuta tanto da includere oggi una vasta gamma di emittenti obbligazionari tradizionali, tra cui società appartenenti al settore finanziario, infrastrutturale, immobiliare, servizi di pubblica utilità, prodotti industriali e retail, poiché le incertezze a livello normativo sono andate gradualmente dissipandosi. Ciononostante, si tratta ancora di un mercato nelle fasi iniziali di sviluppo e infatti la prima emissione di un'obbligazione dim sum cinese non finanziaria risale ad appena il mese di novembre 2011. Le società di Cina e Hong Kong dominano questo segmento, ma stanno aumentando anche le emissioni di altri paesi asiatici, Stati Uniti ed Europa che nel secondo semestre 2011 rappresentavano già il 31% dei titoli corporate nell'asset class”.

Frankie Tai è inoltre convinto che la Cina sia determinata a proseguire il cammino di liberalizzazione ed espansione dei suoi mercati di valori mobiliari. Egli ritiene che le recenti misure adottate dalle autorità cinesi per ridurre le barriere d'ingresso in favore dei gestori di fondi internazionali che richiedono licenze d'investimento e intendono sviluppare il trading offshore in renminbi a Londra miglioreranno la liquidità generale di questi prodotti e incoraggeranno la partecipazione degli investitori esteri.

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