mercati azionari

L’hi tech brilla di più a Wall Street

27 Settembre 2012 09:00

financialounge -  mercati azionari settore tecnologico specializzazione tematico USA Wall Street
egli ultimi 20 anni, ha investito in titoli azionari Usa ha realizzato un guadagno annuo composto del 6,2%. Se lo stesso investimento fosse stato focalizzato sui titoli dell’alta tecnologia americana la performance sarebbe salita all’8,3%. Infatti, nonostante la bolla della new economy del 2000, l’investimento in alta tecnologia Usa sembra avere avuto negli ultimi 20 anni una marcia in più rispetto alla media di Wall Street.

Per esempio, nei 5 anni che vanno dall’aprile 1993 all’aprile 1998, mentre l’S&P500 ha guadagnato il (ragguardevole) 20,36% annuo composto, l’indice Nasdaq metteva a segno un rialzo annuo del 23,08%. Stesso comportamento nei 5 anni dal giugno 2002 al giugno 2007: a fronte di un guadagno annuo dell’8,72% dell’S&P500, il Nasdaq vanta un +12,22% annuo composto. Anche negli ultimi 42 mesi, dal febbraio 2009 a oggi, l’S&P500 ha registrato un aumento medio annuo del 20,37% contro il 25,69% dell’indice Nasdaq.

Si tratta della chiara dimostrazione, numeri alla mano, che il settore hi tech Usa mostra un passo più accelerato del pur brillante indice della Borsa americana che resta il punto di riferimento dei mercati finanziari internazionali. Il fatto è che sui listini Usa è possibile scegliere tra una moltitudine di corporation hi tech che guida l’innovazione a livello mondiale e detta le nuove regole del vivere e lavorare quotidiano: da Apple a Ibm, da Microsoft a Google, da Oracle a Intel, da Cisco Systems a eBay, da Amazon.com a Hp, da Texas Instruments a Dell solo per citare alcuni dei marchi più famosi.

Società che hanno dimostrato, anno dopo anno, di competere su tutti i mercati internazionali e, soprattutto, di generare flussi di cassa e profitti in quantità industriale al punto che mai come in questa fase hanno le casse piene di liquidità: un aspetto, quest’ultimo, che le rende peraltro del tutto indipendenti dalla crisi del credito bancario di questi anni.

Trending