asset class
Tre anni di performance a rischio controllato
24 Ottobre 2012 20:00
giare il terzo anno di vita con performance importanti e, soprattutto, premiate con le 5 stelle di Morningstar e con il rating Gold di Standard & Poor’s caratterizza i fondi con il più elevato standing. Ed è quello che può vantare il fondo Invesco Balanced Risk Allocation (IBRA) che ha compiuto i primi suoi tre anni di attività.
Un periodo di tempo che, di solito, viene reputato dagli analisti come sufficiente a stilare le prime considerazioni sulla qualità della gestione ma che, per gli eventi che si sono succeduti sui mercati, assume significati ancora più rilevanti. Il fondo IBRA ha registrato eccellenti performance sin dal lancio avvenuto a settembre 2009. Per esempio, nei 36 mesi che vanno dal 30 settembre 2009 al 28 settembre 2012, l’IBRA fund ha registrato una performance complessiva del 40,79% pari al 12,08% annuo composto: nello stesso arco di tempo, l’Msci World index total return convertito in euro (e inclusivo dei dividendi) ha segnato un rialzo del 43,79% pari al 12,87% annuo e il JPMorgan Government global bond index (GBI) convertito in euro ha segnato un +31,39% (+9,53% annuo).
Va tuttavia sottolineato che la volatilità del comparto IBRA fund si è mantenuta entro il 6,39%, ovvero quasi la metà rispetto al 10,57% dell’Msci World TR e al 10,05% del JPM GBI index. Incrociando la performance con la volatilità, e applicando un tasso risk free del 3%, lo Sharpe ratio triennale, l’indicatore che misura l’efficienza delle performance corrette per il rischio, dell’IBRA fund si posiziona a 1,42 contro lo 0,93 dell’Msci World index TR e lo 0,65 del JPM GBI index.
Ma c’è di più. La perdita massima mensile nei 36 mesi esaminati è stata del 3,42% per l’IBRA fund mentre quella del JPM GBI Index si è posizionata al -4,84% e quella dell’Msci World index TR al -7,17%: la perdita trimestrale più ampia, invece, non è andata oltre il 3,9% per l’IBRA fund mentre nel caso del JPM GBI Index si è attestata al -4,95% e nell’ambito dell’Msci World index TR a quota -10,33%. Infine, ma certo non meno importante per l’investitore, la minor performance annuale (rolling) misurata nei tre anni analizzati è stata del 7,23% per il comparto di Invesco (agosto 2011 – agosto 2012) mentre si è posizionata a -2,39% nel caso dell’Msci World index TR (settembre 2010- settembre 2011) e a -6,94% per l’indice JPM GBI index (giugno 2010 – giugno 2011).
Si tratta di numeri che confermano la validità dell’innovativo approccio gestionale adottato per l’IBRA fund la cui idea di base consiste nel ponderare ogni asset class, e cioè azioni, obbligazioni e materie prime, in modo tale che ciascuna di esse apporti al portafoglio una percentuale di rischio paritaria (risk parity), ottimizzando la composizione degli attivi nelle diverse fasi del ciclo economico.
Il team di gestione di Invesco Balanced-Risk Allocation Fund, basato ad Atlanta, combina una gestione tattica, che ha l’obiettivo di un rigoroso controllo del rischio su base giornaliera, con una strategia di allocazione e perfomance di lungo periodo. A differenza dei tradizionali portafogli bilanciati, in cui il rischio azionario è tipicamente dominante (con perdite potenziali in congiunture di mercato inflazionistiche e di recessione), l’approccio del comparto IBRA fund, parte dal principio di equa distribuzione del rischio tra le classi di attivo. Tale percentuale rappresenta la variabile indipendente per definire l’allocazione di portafoglio da investire.
In questo modo si attenuano i rischi che l’eventuale sottoperformance di una specifica asset class comprometta l’andamento della performance complessiva. Per queste sue peculiarità, l’IBRA fund si candida come strumento core nei portafogli della clientela favorendo la gestione nei diversi contesti di mercato: recessione, crescita non inflazionistica e crescita inflazionistica.
Un periodo di tempo che, di solito, viene reputato dagli analisti come sufficiente a stilare le prime considerazioni sulla qualità della gestione ma che, per gli eventi che si sono succeduti sui mercati, assume significati ancora più rilevanti. Il fondo IBRA ha registrato eccellenti performance sin dal lancio avvenuto a settembre 2009. Per esempio, nei 36 mesi che vanno dal 30 settembre 2009 al 28 settembre 2012, l’IBRA fund ha registrato una performance complessiva del 40,79% pari al 12,08% annuo composto: nello stesso arco di tempo, l’Msci World index total return convertito in euro (e inclusivo dei dividendi) ha segnato un rialzo del 43,79% pari al 12,87% annuo e il JPMorgan Government global bond index (GBI) convertito in euro ha segnato un +31,39% (+9,53% annuo).
Va tuttavia sottolineato che la volatilità del comparto IBRA fund si è mantenuta entro il 6,39%, ovvero quasi la metà rispetto al 10,57% dell’Msci World TR e al 10,05% del JPM GBI index. Incrociando la performance con la volatilità, e applicando un tasso risk free del 3%, lo Sharpe ratio triennale, l’indicatore che misura l’efficienza delle performance corrette per il rischio, dell’IBRA fund si posiziona a 1,42 contro lo 0,93 dell’Msci World index TR e lo 0,65 del JPM GBI index.
Ma c’è di più. La perdita massima mensile nei 36 mesi esaminati è stata del 3,42% per l’IBRA fund mentre quella del JPM GBI Index si è posizionata al -4,84% e quella dell’Msci World index TR al -7,17%: la perdita trimestrale più ampia, invece, non è andata oltre il 3,9% per l’IBRA fund mentre nel caso del JPM GBI Index si è attestata al -4,95% e nell’ambito dell’Msci World index TR a quota -10,33%. Infine, ma certo non meno importante per l’investitore, la minor performance annuale (rolling) misurata nei tre anni analizzati è stata del 7,23% per il comparto di Invesco (agosto 2011 – agosto 2012) mentre si è posizionata a -2,39% nel caso dell’Msci World index TR (settembre 2010- settembre 2011) e a -6,94% per l’indice JPM GBI index (giugno 2010 – giugno 2011).
Si tratta di numeri che confermano la validità dell’innovativo approccio gestionale adottato per l’IBRA fund la cui idea di base consiste nel ponderare ogni asset class, e cioè azioni, obbligazioni e materie prime, in modo tale che ciascuna di esse apporti al portafoglio una percentuale di rischio paritaria (risk parity), ottimizzando la composizione degli attivi nelle diverse fasi del ciclo economico.
Il team di gestione di Invesco Balanced-Risk Allocation Fund, basato ad Atlanta, combina una gestione tattica, che ha l’obiettivo di un rigoroso controllo del rischio su base giornaliera, con una strategia di allocazione e perfomance di lungo periodo. A differenza dei tradizionali portafogli bilanciati, in cui il rischio azionario è tipicamente dominante (con perdite potenziali in congiunture di mercato inflazionistiche e di recessione), l’approccio del comparto IBRA fund, parte dal principio di equa distribuzione del rischio tra le classi di attivo. Tale percentuale rappresenta la variabile indipendente per definire l’allocazione di portafoglio da investire.
In questo modo si attenuano i rischi che l’eventuale sottoperformance di una specifica asset class comprometta l’andamento della performance complessiva. Per queste sue peculiarità, l’IBRA fund si candida come strumento core nei portafogli della clientela favorendo la gestione nei diversi contesti di mercato: recessione, crescita non inflazionistica e crescita inflazionistica.