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Gli high yield bond come strumento anti-inflazione

16 Novembre 2012 20:00

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Hughes and Scott Roberts Senior Portfolio Manager and Co Heads of Invesco High Yield Team, tornano a parlare di high yield bond dopo l’articolo pubblicato il 9 novembre su FinanciaLounge “C’è ancora valore negli high yield bond” affrontando il tema dell’inflazione.

Gli investitori in titoli high yield dovrebbero essere preoccupati per l'inflazione o per il rischio di tasso di interesse in questo contesto attuale?

"Ci aspettiamo che l'inflazione rimanga contenuta, almeno per tutto il 2013, con rischi minimi per i rendimenti dei titoli high yield. Un significativo miglioramento della crescita economica sarebbe, senza dubbio, il driver per far aumentare il rendimento dei titoli del Tesoro, ma questo tipo di contesto mantiene tipicamente gli spread creditizi piuttosto contenuti. I tassi di interesse più alti, infatti, sono un segno che l'economia sta finalmente riprendendo consistenza il che significa, a sua volta, che il contesto creditizio è in ottima forma.

Mentre le obbligazioni ad alto rendimento saranno influenzate dal livello generale dei tassi d'interesse qualora questi si spostassero rapidamente in alto, un graduale aumento dei saggi di interesse permetterebbe invece al mercato di adeguarsi, per esempio reinvestendo i flussi di cassa cedolari in titoli a tassi più generosi. Inoltre, dato che la loro cedola è comunque molto elevata, le obbligazioni ad alto rendimento hanno una sensibilità del prezzo alle variazioni dei tassi del Tesoro migliore anche rispetto ai corporate bond investment grade con la stessa scadenza".

Come valutate infine il mercato high yield e come si posiziona il vostro portafoglio?

"Con i continui afflussi costanti, riteniamo che il contesto tecnico per le obbligazioni ad alto rendimento resti molto solido. Riteniamo inoltre che i recenti afflussi verso l’asset class high yield sia non momentaneo ma a lungo termine. Lo scenario fondamentale è positivo per gli high yield bond così come i loro tassi di default che dovrebbero restare su livelli ben al di sotto della media in un contesto in cui l'economia è destinata a mantenere la sua crescita lenta ma positiva.

Quindi, in un ambiente incoraggiante da punto di vista tecnico e fondamentale per le obbligazioni ad alto rendimento, vediamo un buon supporto per i prezzi delle obbligazioni e un piccolo per una ulteriore riduzione degli spread. Di conseguenza, le nostre aspettative di ritorno per l’asset class high yield si basa essenzialmente sul guadagno del rendimento attuale di mercato che è pari al 6,4%. Tuttavia, riteniamo che un rendimento del 6% annuo sia ancora attraente per gli investitori alla ricerca di fonti di reddito in quanto fornisce un ottimo cuscino anti-inflazione.

In conclusione, crediamo che ci sia ancora valore in alcuni segmenti del mercato high yield. Quindi continueremo a concentrarci sui titoli con rating singola B dove si vede il miglior compromesso tra rendimento atteso e rischio specifico. Inoltre, con le recenti mosse aggressive da parte della Federal Reserve e della BCE e la loro filosofia "faremo tutto quello che serve" ci spinge a ridurre al più basso livello la liquidità in portafoglio: quindi continueremo a comprare nuove emissioni high yield finchè troveremo valore".

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