Eurozona
Eurozona, cercasi fiducia
7 Dicembre 2012 08:00
vestimento in azioni dell’eurozona non ha dato particolari soddisfazioni negli ultimi anni. Negli ultimi 5 anni, da fine ottobre 2007 a fine ottobre 2012, l’indice Eurostoxx, rappresentativo dei 298 titoli più importanti quotati nei listini dell’area euro, ha perso il 30,1% (dividendi inclusi) contro il -0,5% dell’Msci world (convertito in euro) e il +13,56% dell’S&P500 di Wall Street (tradotto in euro).
Stesso discorso negli ultimi tre anni: a fronte di un +64,83% dell’S&P500 e di un +45,28% dell’Msci world, l’indice Eurostoxx non è andato oltre un +8,51%. E nell’ultimo anno? L’indice S&P500 ha registrato un rialzo del 23,87%, l’Msci world del 18,44% e l’Eurostoxx un aumento dell’11,06%.
Fin qui le performance deludenti del recente passato: ma quali sono le prospettive per il prossimo anno? Le ultime stime degli analisti internazionali parlano di un possibile aumento dei profitti aziendali 2013 del 14,7% e di un ulteriore +13% nel 2014. Sono in molti, tuttavia, a ritenere che queste stime, così come accaduto con quelle delle aziende statunitensi, possano essere destinate a essere riviste al ribasso e persino azzerate per il 2013 e dimezzate per l’anno successivo.
Se anche così fosse, tuttavia, ci troveremmo con un rapporto prezzo/utili (p/e) pari a 11,81 contro il 16,31 della media degli ultimi 5 anni. Come dire che le attuali valutazioni dei titoli azionari della zona euro sono inferiori del 38% circa rispetto ai valori medi del quinquennio.
Ma per farli tornare su quei livelli è necessario ristabilire la fiducia negli investitori internazionali che, dopo lo scoppio della crisi greca dell’aprile 2010 e di quella del debito sovrano europeo dell’estate scorsa, hanno ridimensionato in modo significativo nei loro portafogli l’esposizione all’equity europeo.
Stesso discorso negli ultimi tre anni: a fronte di un +64,83% dell’S&P500 e di un +45,28% dell’Msci world, l’indice Eurostoxx non è andato oltre un +8,51%. E nell’ultimo anno? L’indice S&P500 ha registrato un rialzo del 23,87%, l’Msci world del 18,44% e l’Eurostoxx un aumento dell’11,06%.
Fin qui le performance deludenti del recente passato: ma quali sono le prospettive per il prossimo anno? Le ultime stime degli analisti internazionali parlano di un possibile aumento dei profitti aziendali 2013 del 14,7% e di un ulteriore +13% nel 2014. Sono in molti, tuttavia, a ritenere che queste stime, così come accaduto con quelle delle aziende statunitensi, possano essere destinate a essere riviste al ribasso e persino azzerate per il 2013 e dimezzate per l’anno successivo.
Se anche così fosse, tuttavia, ci troveremmo con un rapporto prezzo/utili (p/e) pari a 11,81 contro il 16,31 della media degli ultimi 5 anni. Come dire che le attuali valutazioni dei titoli azionari della zona euro sono inferiori del 38% circa rispetto ai valori medi del quinquennio.
Ma per farli tornare su quei livelli è necessario ristabilire la fiducia negli investitori internazionali che, dopo lo scoppio della crisi greca dell’aprile 2010 e di quella del debito sovrano europeo dell’estate scorsa, hanno ridimensionato in modo significativo nei loro portafogli l’esposizione all’equity europeo.
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