elezioni
Politica italiana e mercati finanziari
11 Dicembre 2012 21:00
ultimi giorni abbiamo assistito ad una rapida accelerazione della fase di transizione politica in Italia. Le dimissioni del Prof. Mario Monti, dopo le dichiarazioni di sfiducia del PdL in Parlamento e il cambio di opinione di Silvio Berlusconi sulla sua futura discesa in campo hanno infatti fatto precipitare la situazione. I mercati, nonostante un’iniziale reazione negativa, hanno mostrato grande compostezza e maturità.
Quali sono gli elementi da valutare e le implicazioni dei mercati?
“In termini favorevoli va rilevato che la transizione da un Governo tecnico a un Governo eletto democraticamente era un evento ben noto e atteso dai mercati. Le ultime vicende hanno solo anticipato di poco i tempi. Il Governo continuerà a restare in carica fino alla discussione e, auspicabile, approvazione della legge Finanziaria di Stabilità, il cui iter dovrebbe avere tempi ragionevolmente rapidi".
"Ciò dovrebbe consentire di vedere giungere in porto una serie di provvedimenti importanti in termini di taglio alla spesa, semplificazione e riduzione del peso dell’amministrazione pubblica. Si dovrebbe anche escludere un esercizio transitorio che sarebbe un evento molto negativo e controproducente. Le elezioni dovrebbero aver luogo a febbraio, anzichè come in precedenza annunciato a marzo o aprile, il che significa anche ridurre un periodo di incertezza che di solito non piace ai mercati” riferisce a FinanciaLounge Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management che poi prosegue:
“Dopo le dimissioni non si può escludere un coinvolgimento di Monti nell’agone politico. Ciò sicuramente sarebbe ben visto dai mercati che hanno dimostrato di attribuire al professore grande stima e credibilità. Ciò potrebbe costituire una garanzia di continuità di quel processo di rimessa in carreggiata dell’economia italiana all’insegna delle riforme strutturali e dell’austerità."
"La presenza di Monti nelle prossime elezioni potrebbe indurre una fase di definizione di nuove alleanze e coalizioni con la nascita di un partito di centro che potrebbe essere l’espressione di un gruppo di moderati. Le elezioni potrebbero quindi vedere oltre agli schieramenti costituiti da PD e PdL un nuovo partito di Centro, diretta eredità delle idee del Governo Monti”.
A rassicurare i mercati contribuisce anche l’idea che le azioni intraprese dal Governo Monti nel corso del suo breve mandato resteranno in essere e hanno segnato un nuovo percorso di sviluppo del paese e di sostenibilità del debito soprattutto nel lungo termine.
“Dal punto di vista negativo la sterzata politica potrebbe vedere aumentare la fase di conflittualità politica che potrebbe alimentare nervosismo e tensioni sui mercati. Ciò potrebbe rinfocolare rischi e preoccupazioni sulla gestione del rientro del debito in Italia e sull’effetto contagio in altri paesi. Queste preoccupazioni su una recrudescenza della crisi in area euro si sono già riflessi in un aumento degli spread. Il rischio legato alla stabilità politica in Italia era già considerato dai mercati come una delle principali preoccupazioni per il futuro dell’area euro. In parallelo all’Italia l’altra preoccupazione è costituita dalla Spagna che ancora non ha chiarito le sue intenzioni riguardo ad una possibile richiesta si aiuti sotto il cappello dell’OMT di BCE. È possibile quindi vedere nel prossimo anno periodiche situazioni di ripresa di volatilità sui mercati” dichiara Maria Paola Toschi.
Ciò significa che la crisi nell’area euro non è finita, nonostante siano stati fatti molti passi avanti, e che ci saranno altre situazioni difficili e complesse da affrontare. “Tuttavia riteniamo che il processo di ripristino della stabilità e di messa in sicurezza della zona euro sia ben avviato. Il recente pacchetto per la Grecia e il buon esito del buy back del debito di Atene dimostrano la forte volontà di sterilizzare il contesto europeo dai rischi sistemici rimasti. Il de-leveraging e il processo di stabilizzazione dell’area euro proseguono un cammino ormai ben avviato e irreversibile” conclude Maria Paola Toschi.
Quali sono gli elementi da valutare e le implicazioni dei mercati?
“In termini favorevoli va rilevato che la transizione da un Governo tecnico a un Governo eletto democraticamente era un evento ben noto e atteso dai mercati. Le ultime vicende hanno solo anticipato di poco i tempi. Il Governo continuerà a restare in carica fino alla discussione e, auspicabile, approvazione della legge Finanziaria di Stabilità, il cui iter dovrebbe avere tempi ragionevolmente rapidi".
"Ciò dovrebbe consentire di vedere giungere in porto una serie di provvedimenti importanti in termini di taglio alla spesa, semplificazione e riduzione del peso dell’amministrazione pubblica. Si dovrebbe anche escludere un esercizio transitorio che sarebbe un evento molto negativo e controproducente. Le elezioni dovrebbero aver luogo a febbraio, anzichè come in precedenza annunciato a marzo o aprile, il che significa anche ridurre un periodo di incertezza che di solito non piace ai mercati” riferisce a FinanciaLounge Maria Paola Toschi, Executive Director Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management che poi prosegue:
“Dopo le dimissioni non si può escludere un coinvolgimento di Monti nell’agone politico. Ciò sicuramente sarebbe ben visto dai mercati che hanno dimostrato di attribuire al professore grande stima e credibilità. Ciò potrebbe costituire una garanzia di continuità di quel processo di rimessa in carreggiata dell’economia italiana all’insegna delle riforme strutturali e dell’austerità."
"La presenza di Monti nelle prossime elezioni potrebbe indurre una fase di definizione di nuove alleanze e coalizioni con la nascita di un partito di centro che potrebbe essere l’espressione di un gruppo di moderati. Le elezioni potrebbero quindi vedere oltre agli schieramenti costituiti da PD e PdL un nuovo partito di Centro, diretta eredità delle idee del Governo Monti”.
A rassicurare i mercati contribuisce anche l’idea che le azioni intraprese dal Governo Monti nel corso del suo breve mandato resteranno in essere e hanno segnato un nuovo percorso di sviluppo del paese e di sostenibilità del debito soprattutto nel lungo termine.
“Dal punto di vista negativo la sterzata politica potrebbe vedere aumentare la fase di conflittualità politica che potrebbe alimentare nervosismo e tensioni sui mercati. Ciò potrebbe rinfocolare rischi e preoccupazioni sulla gestione del rientro del debito in Italia e sull’effetto contagio in altri paesi. Queste preoccupazioni su una recrudescenza della crisi in area euro si sono già riflessi in un aumento degli spread. Il rischio legato alla stabilità politica in Italia era già considerato dai mercati come una delle principali preoccupazioni per il futuro dell’area euro. In parallelo all’Italia l’altra preoccupazione è costituita dalla Spagna che ancora non ha chiarito le sue intenzioni riguardo ad una possibile richiesta si aiuti sotto il cappello dell’OMT di BCE. È possibile quindi vedere nel prossimo anno periodiche situazioni di ripresa di volatilità sui mercati” dichiara Maria Paola Toschi.
Ciò significa che la crisi nell’area euro non è finita, nonostante siano stati fatti molti passi avanti, e che ci saranno altre situazioni difficili e complesse da affrontare. “Tuttavia riteniamo che il processo di ripristino della stabilità e di messa in sicurezza della zona euro sia ben avviato. Il recente pacchetto per la Grecia e il buon esito del buy back del debito di Atene dimostrano la forte volontà di sterilizzare il contesto europeo dai rischi sistemici rimasti. Il de-leveraging e il processo di stabilizzazione dell’area euro proseguono un cammino ormai ben avviato e irreversibile” conclude Maria Paola Toschi.