Affari&Finanza

L'industria del Risparmio - 17 dicembre 2012

18 Dicembre 2012 14:00

financialounge -  Affari&Finanza debito pubblico financial repression Regno Unito tassi di interesse titoli di stato USA
delineando uno strano paradosso sui mercati finanziari: mentre il debito pubblico dei principali paesi occidentali è salito a livelli record e i rispettivi rating si sono deteriorati, il rendimento dei titoli del Tesoro americano, dei Bund tedeschi, dei Gilt britannici e degli Oat francesi è crollato ai minimi record.

All’inizio di dicembre, per esempio, il rendimento dei Bund a 10 anni era dell’1,29%, quello dei titoli di Stato francesi all’1,95% e quello Usa all’1,62%. Tassi che non sono sufficienti a produrre rendimenti sicuri per la gestione di attività e passività, né a proteggere il potere di acquisto.

La cornice di questo paradosso è lo scenario di financial repression: una strategia silenziosa per ridurre il debito pubblico, più semplice di un taglio del debito. Un contesto più facile rispetto a quello di tagliare la spesa o aumentare l’imposizione fiscale. Peccato che a pagarne il conto saranno i risparmiatori. La strategia di financial repression al fine di ridurre il debito pubblico non è un’idea nuova.

A metà degli anni ’40 il debito pubblico negli Stati Uniti toccò il 122% del PIL, a causa della Grande Depressione e della Seconda Guerra Mondiale mentre a metà degli anni ’70 era sceso intorno al 30%. La ragione? Per decenni, i rendimenti obbligazionari negli Stati Uniti si sono posizionati su livelli inferiori al tasso di crescita del PIL. Ed è qui che entra in gioco la financial repression.

La crescita di un paese supera il debito se la crescita del PIL reale supera il debito (reale). Non serve un tasso di inflazione eccessivamente alto. Bastano rendimenti obbligazionari artificialmente bassi per ridurre il rapporto tra debito e PIL. Infatti i rendimenti reali negli Stati Uniti sono rimasti su livelli inferiori all’1% per due terzi del tempo intercorso tra il 1945 e il 1980.

D’altra parte gli Stati Uniti non sono l’unico paese in cui i rendimenti reali sono rimasti bassi per lungo tempo: un fenomeno del tutto analogo è accaduto anche in Australia e nel Regno Unito. Anche in questi paesi il debito pubblico è sceso molto durante questa fase.

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