banche centrali
Le previsioni per il 2013
7 Gennaio 2013 20:00
2 si è dimostrato alla prova dei fatti un anno positivo per i mercati, ma per gli investitori il 2012 è stato anche particolarmente complesso da interpretare. Si sono registrati, infatti, numerosi momenti di incertezza, accompagnati da un’elevata volatilità che non ha risparmiato nessuna classe di attivi.
Il bilancio positivo registrato sull’obbligazionario, nonostante le particolari tensioni registrate sul debito governativo europeo, è il risultato della provata efficacia dei fondi obbligazionari globali ad ampia delega sviluppati specificamente per stabilizzare i portafogli attraverso un approccio dinamico e flessibile. Inoltre, sempre in un’ottica difensiva, sono risultate efficaci le soluzioni di investimento globali maggiormente diversificate a livello geografico e valutario.
Guardando all’azionario, nonostante l’elevata volatilità, i rendimenti sono stati positivi sia a livello globale che regionale. In particolare la ricerca basata sui fondamentali e la selezione dei migliori titoli attraverso un approccio bottom up si sono dimostrati particolarmente efficaci. I migliori gestori attivi hanno saputo tramutare la volatilità in un’opportunità, identificando le società più solide con le migliori prospettive future e beneficiando della possibilità di acquistare a sconto proprio nei momenti di maggiore tensione sui mercati.
FinanciaLounge ha sentito Paolo Federici, Country Head per l’Italia di Fidelity Worldwide Investment, per un commento circa le sue prospettive per il nuovo anno. “Riteniamo che vi siano le premesse perché anche il 2013 risulti positivo per gli investitori, nonostante il probabile permanere di un certo livello di volatilità e - elemento non secondario - le maggiori aspettative da parte dei clienti in seguito ai successi del 2012, che si confronteranno però con un mercato in cui può essere meno semplice dell’anno passato individuare fonti di valore. Sarà dunque quanto mai importante in questa fase l’adozione di strategie di investimento che tengano conto del contesto specifico che si prospetta e che identifichino i migliori strumenti per raggiungere i principali obiettivi di investimento: la stabilizzazione dei portafogli, l’ottenimento di flussi di reddito supplementare e, laddove possibile, la crescita del capitale.”
Dal punto di vista globale cosa cambierà e quali sono i trend attesi per i prossimi mesi?
“Le manovre delle banche centrali per lo stimolo della crescita economica hanno portato all’immissione di elevate quantità di liquidità nel mercato, e sono in molti a ritenere che un rialzo dell’inflazione sia nel medio termine estremamente probabile. Alla luce di ciò potranno risultare favorite le società capaci di un forte controllo sui prezzi nei settori di riferimento o che operano in comparti legati ad asset reali, i quali solitamente beneficiano dell’aumento delle pressioni inflattive anziché esserne penalizzati.”
Quali sono secondo lei le aree del mondo che potranno dare i maggiori risultati durante il 2013?
“Guardando alle diverse aree geografiche, nell’azionario europeo sono presenti numerose aziende che pur essendo valutate a sconto sono in realtà caratterizzate da bilanci solidi e prospettive di crescita positive. Queste aziende sono spesso grandi società, proprietarie di marchi globali, con un’esposizione in termini di ricavi alle aree che presentano i migliori ritmi di crescita. Questi titoli sono particolarmente favoriti in questo momento, grazie alle basse valutazioni che caratterizzano il mercato azionario europeo nel suo complesso. Anche i Paesi emergenti restano interessanti, grazie ai contenuti livelli di indebitamento e a ritmi di crescita nettamente superiori a quelli dei Paesi sviluppati. Gli attuali livelli delle valutazioni, lontani dai massimi storici, possono rappresentare una buona opportunità di ingresso per il 2013. Nello specifico l’aumento dei consumi è un tema di investimento da privilegiare rispetto a settori più esposti all’economia globale. Vi sono, infatti, molti Paesi nei quali trend politici, demografici ed economici concorrono a supportare l’aumento dei consumi interni, a beneficio delle società meglio posizionate. Investire sulle aziende legate ai consumi può risultare una scelta vincente anche a livello globale, alla luce della centralità del tema relativamente anche al PIL di molti Paesi sviluppati, le politiche di incentivo in atto e, non da ultimo, la capacità difensiva di questo settore rispetto alle oscillazioni dei mercati.”
Parlando invece di reddito fisso, quali sono le sue previsioni e quali possono essere le strategie vincenti per assicurarsi un adeguato livello di remunerazione del capitale?
“Per quanto concerne il reddito fisso, le obbligazioni societarie europee, sia di elevata qualità (investment grade) che ad alto rendimento (high yield), possono risultare interessanti in quanto utile fonte di reddito, anche mensile, per gli investitori. Inoltre, in considerazione delle pressioni inflattive che derivano dalla massiccia immissione di liquidità da parte delle banche centrali, godono di buone prospettive le obbligazioni indicizzate all'inflazione, specialmente quelle dei Paesi emergenti in valuta locale, dove le pressioni sui prezzi e il potenziale di apprezzamento valutario tendono a essere più elevate. Il tema della diversificazione valutaria all’interno dei portafogli si dimostrerà un fattore chiave anche nel 2013, considerate anche le pressioni ribassiste sul dollaro e l’incertezza che ancora permane sull’area euro. Infine, vista la fase di perdurante incertezza, riteniamo che possano risultare particolarmente utili in ogni portafoglio fondi obbligazionari globali ad ampia delega disegnati per affrontare al meglio periodi come quello attuale. Queste soluzioni dovranno adottare strategie fortemente flessibili che consentano di coniugare stabilità e rendimenti andando a cogliere le migliori opportunità a livello mondiale.”
Il bilancio positivo registrato sull’obbligazionario, nonostante le particolari tensioni registrate sul debito governativo europeo, è il risultato della provata efficacia dei fondi obbligazionari globali ad ampia delega sviluppati specificamente per stabilizzare i portafogli attraverso un approccio dinamico e flessibile. Inoltre, sempre in un’ottica difensiva, sono risultate efficaci le soluzioni di investimento globali maggiormente diversificate a livello geografico e valutario.
Guardando all’azionario, nonostante l’elevata volatilità, i rendimenti sono stati positivi sia a livello globale che regionale. In particolare la ricerca basata sui fondamentali e la selezione dei migliori titoli attraverso un approccio bottom up si sono dimostrati particolarmente efficaci. I migliori gestori attivi hanno saputo tramutare la volatilità in un’opportunità, identificando le società più solide con le migliori prospettive future e beneficiando della possibilità di acquistare a sconto proprio nei momenti di maggiore tensione sui mercati.
FinanciaLounge ha sentito Paolo Federici, Country Head per l’Italia di Fidelity Worldwide Investment, per un commento circa le sue prospettive per il nuovo anno. “Riteniamo che vi siano le premesse perché anche il 2013 risulti positivo per gli investitori, nonostante il probabile permanere di un certo livello di volatilità e - elemento non secondario - le maggiori aspettative da parte dei clienti in seguito ai successi del 2012, che si confronteranno però con un mercato in cui può essere meno semplice dell’anno passato individuare fonti di valore. Sarà dunque quanto mai importante in questa fase l’adozione di strategie di investimento che tengano conto del contesto specifico che si prospetta e che identifichino i migliori strumenti per raggiungere i principali obiettivi di investimento: la stabilizzazione dei portafogli, l’ottenimento di flussi di reddito supplementare e, laddove possibile, la crescita del capitale.”
Dal punto di vista globale cosa cambierà e quali sono i trend attesi per i prossimi mesi?
“Le manovre delle banche centrali per lo stimolo della crescita economica hanno portato all’immissione di elevate quantità di liquidità nel mercato, e sono in molti a ritenere che un rialzo dell’inflazione sia nel medio termine estremamente probabile. Alla luce di ciò potranno risultare favorite le società capaci di un forte controllo sui prezzi nei settori di riferimento o che operano in comparti legati ad asset reali, i quali solitamente beneficiano dell’aumento delle pressioni inflattive anziché esserne penalizzati.”
Quali sono secondo lei le aree del mondo che potranno dare i maggiori risultati durante il 2013?
“Guardando alle diverse aree geografiche, nell’azionario europeo sono presenti numerose aziende che pur essendo valutate a sconto sono in realtà caratterizzate da bilanci solidi e prospettive di crescita positive. Queste aziende sono spesso grandi società, proprietarie di marchi globali, con un’esposizione in termini di ricavi alle aree che presentano i migliori ritmi di crescita. Questi titoli sono particolarmente favoriti in questo momento, grazie alle basse valutazioni che caratterizzano il mercato azionario europeo nel suo complesso. Anche i Paesi emergenti restano interessanti, grazie ai contenuti livelli di indebitamento e a ritmi di crescita nettamente superiori a quelli dei Paesi sviluppati. Gli attuali livelli delle valutazioni, lontani dai massimi storici, possono rappresentare una buona opportunità di ingresso per il 2013. Nello specifico l’aumento dei consumi è un tema di investimento da privilegiare rispetto a settori più esposti all’economia globale. Vi sono, infatti, molti Paesi nei quali trend politici, demografici ed economici concorrono a supportare l’aumento dei consumi interni, a beneficio delle società meglio posizionate. Investire sulle aziende legate ai consumi può risultare una scelta vincente anche a livello globale, alla luce della centralità del tema relativamente anche al PIL di molti Paesi sviluppati, le politiche di incentivo in atto e, non da ultimo, la capacità difensiva di questo settore rispetto alle oscillazioni dei mercati.”
Parlando invece di reddito fisso, quali sono le sue previsioni e quali possono essere le strategie vincenti per assicurarsi un adeguato livello di remunerazione del capitale?
“Per quanto concerne il reddito fisso, le obbligazioni societarie europee, sia di elevata qualità (investment grade) che ad alto rendimento (high yield), possono risultare interessanti in quanto utile fonte di reddito, anche mensile, per gli investitori. Inoltre, in considerazione delle pressioni inflattive che derivano dalla massiccia immissione di liquidità da parte delle banche centrali, godono di buone prospettive le obbligazioni indicizzate all'inflazione, specialmente quelle dei Paesi emergenti in valuta locale, dove le pressioni sui prezzi e il potenziale di apprezzamento valutario tendono a essere più elevate. Il tema della diversificazione valutaria all’interno dei portafogli si dimostrerà un fattore chiave anche nel 2013, considerate anche le pressioni ribassiste sul dollaro e l’incertezza che ancora permane sull’area euro. Infine, vista la fase di perdurante incertezza, riteniamo che possano risultare particolarmente utili in ogni portafoglio fondi obbligazionari globali ad ampia delega disegnati per affrontare al meglio periodi come quello attuale. Queste soluzioni dovranno adottare strategie fortemente flessibili che consentano di coniugare stabilità e rendimenti andando a cogliere le migliori opportunità a livello mondiale.”