Europa

Il mercato azionario può continuare a fare bene nel 2013

16 Gennaio 2013 19:00

financialounge -  Europa Eurozona Invesco livello di rischio mercati azionari OMT settori volatilità
ante la volatilità, i mercati azionari europei hanno chiuso l'anno su buoni livelli. Può questo miglioramento proseguire nei prossimi mesi oppure riemergeranno le preoccupazioni per la crisi della zona euro? Gli esperti del team Azionario Europa di Invesco Perpetual basato ad Henley si dichiarano tendenzialmente positivi.

“Crediamo che ci siano diverse ragioni per essere ottimisti, tra le quali: valutazioni interessanti, potenziale di ulteriore riduzione dei rischi di coda e un graduale miglioramento delle prospettive di crescita per le imprese europee. Questo non vuol dire che non ci saranno dure sfide da superare, tuttavia riteniamo che gli aspetti positivi superano quelli negativi”.

“La nostra filosofia di investimento è di tipo bottom up molto concentrato, con una dettagliata analisi fondamentale per individuare anomalie di valutazione del mercato. Il sentiment negativo verso tutto ciò che l’Europa mette a disposizione sui mercati offre, a nostro avviso, alcune opportunità interessanti in particolare nei settori che sono stati in gran parte ignorati dal mercato. In tale ottica siamo esposti ad un certo numero di settori, tra cui i finanziari, i trasporti e le telecomunicazioni. Tali partecipazioni sono integrate da esposizioni selettive nel settore farmaceutico, servizi aerospaziali e commerciali, dove le dinamiche di crescita risultano non dissimili da beni di prima necessità ma le valutazioni sono molto più attraenti”.

I mercati azionari europei hanno registrato ottime performance nel 2012, superando sia l'indice MSCI World che l’S&P 500 di Wall Street nonostante l'andamento degli utili tendano ad essere più deboli rispetto alle altre aree internazionali. Sebbene il movimento degli ultimi mesi registrato sui mercati azionari europei abbia ridotto i gap di valutazione con le altre regioni, il differenziale resta ancora significativo.

Inoltre è evidente l'elevato livello di premio al rischio connesso con l’asset class azionaria, in particolare quando si guarda la contrazione dei rendimenti delle obbligazioni societarie negli ultimi 12 mesi. In breve, la comunità degli investitori rimane scettica circa le prospettive per i mercati azionari europei ma ci sono una serie di fattori che potrebbero emergere nel 2013, che dovrebbe essere di supporto per le azioni europee.

“I mercati finanziari hanno reagito positivamente alla creazione dell’Omt (Outright monetary transactions), ossia il programma di acquisto di titoli di stato varato da parte della BCE. In effetti l'esistenza di questo meccanismo consente di guadagnare tempo alle nazioni in difficoltà ad affrontare i loro problemi”.

“In primo luogo, il deficit medio di bilancio primario dei paesi periferici è destinato a scendere a circa il 1,7% del PIL per il 2012 rispetto a un picco del 7,5% del PIL nel 2009. In secondo luogo, il disavanzo delle partite correnti dei paesi periferici, vale a dire la differenza tra il reddito complessivo di una nazione e le spese, ha invertito il proprio trend in modo significativo. Ciò causa della contrazione della domanda interna ma anche della forte crescita delle esportazioni. Il ritorno a un surplus delle partite correnti non sembra così lontano: a quel punto la pressione al ribasso sulla domanda e la disoccupazione dovrebbe migliorare".

"Insomma, una parte significativa dell'aggiustamento necessario ai Paesi periferici dell’eurozona ha già avuto luogo. La situazione appare molto meno senza speranza rispetto a 12- 18 mesi fa. Certo, resta ancora molto da fare, ma siamo incoraggiati dall'impegno dei paesi chiave e dai progressi già realizzati. Un ulteriore proseguimento di questa tendenza dovrebbe aiutare a risolvere alcuni degli scetticismi per la classe di attività e vedere il premio per il rischio dell’equity europeo ridursi gradualmente nel corso del tempo”.

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