indebitamento
Ogni azienda fa storia a sé
30 Gennaio 2013 07:00
li quotati in Borsa sono esaminati dagli analisti in base a molti parametri presenti nel bilancio e nello stato patrimoniale. Negli ultimi anni, complice la crisi finanziaria e il credit crunch, ovvero la contrazione del credito da parte delle banche a famiglie e imprese, i riflettori sono stati puntati con crescente interesse sulla posizione finanziaria netta (Pfn), nota come indebitamento finanziario netto.
Si tratta del valore di bilancio che indica a quanto ammontino i debiti di un’impresa al netto della liquidità disponibile. Nel caso questa somma sia di segno negativo, si parla di indebitamento finanziario netto, in quanto evidenzia l’esposizione debitoria effettiva che la società ha nei confronti dei terzi finanziatori (banche, società finanziarie, obbligazionisti, società di leasing, società di factoring ecc.). Nel caso in cui, invece, il saldo tra disponibilità liquide e debiti fosse di segno positivo, vuol dire che l’azienda non ha debiti ma, anzi, ha risorse economiche spendibili.
Molte società dell’alta tecnologia americana sono caratterizzate dall’avere attualmente una posizione finanziaria netta positiva: per esempio, Apple, Google e Microsoft, possono vantare insieme oltre 200 miliardi di dollari di liquidità in portafoglio. Al contrario, le corporation delle telecomunicazioni e le utilities, sono contraddistinte da posizioni debitorie molto elevate.
Ma attenzione.
Se è vero che, soprattutto in questa fase del ciclo economico, i mercati premiano le società poco indebitate e penalizzano quelle molto esposte a livello di debiti, è altrettanto sacrosanto che ogni azienda fa storia a sé. Se un’impresa dosa opportunamente i debiti con la crescita del fatturato, dei margini operativi e delle quota di mercato, può risultare più attraente nel medio periodo di un’altra poco indebitata o piena di liquidità ma con un giro d’affari stagnante.
Si tratta del valore di bilancio che indica a quanto ammontino i debiti di un’impresa al netto della liquidità disponibile. Nel caso questa somma sia di segno negativo, si parla di indebitamento finanziario netto, in quanto evidenzia l’esposizione debitoria effettiva che la società ha nei confronti dei terzi finanziatori (banche, società finanziarie, obbligazionisti, società di leasing, società di factoring ecc.). Nel caso in cui, invece, il saldo tra disponibilità liquide e debiti fosse di segno positivo, vuol dire che l’azienda non ha debiti ma, anzi, ha risorse economiche spendibili.
Molte società dell’alta tecnologia americana sono caratterizzate dall’avere attualmente una posizione finanziaria netta positiva: per esempio, Apple, Google e Microsoft, possono vantare insieme oltre 200 miliardi di dollari di liquidità in portafoglio. Al contrario, le corporation delle telecomunicazioni e le utilities, sono contraddistinte da posizioni debitorie molto elevate.
Ma attenzione.
Se è vero che, soprattutto in questa fase del ciclo economico, i mercati premiano le società poco indebitate e penalizzano quelle molto esposte a livello di debiti, è altrettanto sacrosanto che ogni azienda fa storia a sé. Se un’impresa dosa opportunamente i debiti con la crescita del fatturato, dei margini operativi e delle quota di mercato, può risultare più attraente nel medio periodo di un’altra poco indebitata o piena di liquidità ma con un giro d’affari stagnante.
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