borsa
Le nuove prospettive per le Borse
4 Febbraio 2013 08:00
no appena concluso ha visto l’industria del risparmio gestito chiudere con un saldo di raccolta netta negativo per 11,3 miliardi di euro ma con i fondi comuni aperti in territorio positivo per 1,671 miliardi.
Merito dei fondi obbligazionari che, tra gennaio e dicembre, hanno calamitato nuove sottoscrizioni nette per 23,1 miliardi (2,1 dei quali nel mese di dicembre). In positivo anche i fondi flessibili (786 milioni di euro) mentre in rosso è finita la raccolta netta annua dei fondi azionari (-7,8 miliardi), dei bilanciati (-3,4 miliardi), degli hedge fund (-2,5 miliardi) e, soprattutto, dei fondi monetari (-10,1 miliardi).
Per effetto di questi flussi e delle performance annuali, la quota di mercato dei fondi obbligazionari è balzata dal 43,3% del dicembre 2011 al 51,0% del dicembre scorso: in parallelo lo share market dei fondi azionari è diminuito dal 21,8% al 20,4% e quello dei fondi flessibili dal 14,7% al 13,8%. Non c’è dubbio che la scelta di sottoscrivere nel 2012 fondi a indirizzo obbligazionario si sia rivelata un buon affare per i risparmiatori: in media, infatti, il rendimento di questa tipologia di prodotti ha reso oltre il 9,0%.
Tuttavia, secondo molti esperti finanziari, il 2013 sarà un anno molto più complicato per il segmento obbligazionario e per registrare performance soddisfacenti e accettabili, in base al rapporto rischio / rendimento, il lavoro dei gestori sarà molto complicato.
Al contrario, le Borse, potrebbero riservare delle buone opportunità soprattutto a coloro che risultino scarichi di prodotti a vocazione azionaria e che siano consapevoli di dover accettare una maggiore volatilità nel breve termine per conseguire degli extra rendimenti (rispetto al mercato obbligazionario e monetario) nel medio lungo termine.
Merito dei fondi obbligazionari che, tra gennaio e dicembre, hanno calamitato nuove sottoscrizioni nette per 23,1 miliardi (2,1 dei quali nel mese di dicembre). In positivo anche i fondi flessibili (786 milioni di euro) mentre in rosso è finita la raccolta netta annua dei fondi azionari (-7,8 miliardi), dei bilanciati (-3,4 miliardi), degli hedge fund (-2,5 miliardi) e, soprattutto, dei fondi monetari (-10,1 miliardi).
Per effetto di questi flussi e delle performance annuali, la quota di mercato dei fondi obbligazionari è balzata dal 43,3% del dicembre 2011 al 51,0% del dicembre scorso: in parallelo lo share market dei fondi azionari è diminuito dal 21,8% al 20,4% e quello dei fondi flessibili dal 14,7% al 13,8%. Non c’è dubbio che la scelta di sottoscrivere nel 2012 fondi a indirizzo obbligazionario si sia rivelata un buon affare per i risparmiatori: in media, infatti, il rendimento di questa tipologia di prodotti ha reso oltre il 9,0%.
Tuttavia, secondo molti esperti finanziari, il 2013 sarà un anno molto più complicato per il segmento obbligazionario e per registrare performance soddisfacenti e accettabili, in base al rapporto rischio / rendimento, il lavoro dei gestori sarà molto complicato.
Al contrario, le Borse, potrebbero riservare delle buone opportunità soprattutto a coloro che risultino scarichi di prodotti a vocazione azionaria e che siano consapevoli di dover accettare una maggiore volatilità nel breve termine per conseguire degli extra rendimenti (rispetto al mercato obbligazionario e monetario) nel medio lungo termine.
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