banche centrali
Petrolio su, oro giù
11 Febbraio 2013 10:00
™ultima settimana, mentre il prezzo del petrolio Brent ha registrato un rialzo, quello dell’oro, al contrario, è sceso. In particolare il fixing del greggio Brent è passato dai 118,77 dollari al barile di venerdi 1 febbraio ai 120,09 dollari al barile di venerdi scorso: nello stesso arco di tempo, la quotazione del metallo giallo è scesa da 1.669 a 1.668 dollari l’oncia.
Secondo gli esperti di materie prime, le ragioni di questo trend favorevole all’oro nero dipendono essenzialmente dal ritrovato slancio dell’economia cinese che a gennaio ha mostrato un generale stato di buona salute con, in particolare, un incremento delle importazioni di greggio salite fino a sfiorare i 6 milioni di barili al giorno.
Al contrario, invece, la domanda di oro proveniente dalle banche centrali, in particolare quelle dei paesi emergenti, sta riscontrando un rallentamento.
Secondo gli esperti di materie prime, le ragioni di questo trend favorevole all’oro nero dipendono essenzialmente dal ritrovato slancio dell’economia cinese che a gennaio ha mostrato un generale stato di buona salute con, in particolare, un incremento delle importazioni di greggio salite fino a sfiorare i 6 milioni di barili al giorno.
Al contrario, invece, la domanda di oro proveniente dalle banche centrali, in particolare quelle dei paesi emergenti, sta riscontrando un rallentamento.
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