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Compensi dei manager limitati dal referendum svizzero
5 Marzo 2013 09:00
zzera, patria degli affari e delle banche ma anche dei referendum, ha detto si all’introduzione di norme per limitare i superstipendi dei manager di multinazionali, istituti di credito e società quotate in Borsa.
Infatti il referendum proposto da Thomas Minder, un ex titolare di un’impresa di cosmetici non ripagato per le sue forniture dopo il fallimento nel 2011 della compagnia Swissair la quale riuscì comunque a liquidare il suo ultimo amministratore con un bonus di quasi 10 milioni di euro, ha vinto con il 68% dei consensi. E questo nonostante quasi tutti i partiti politici, la Confindustria e il mondo bancario elvetico si siano schierati apertamente per il no.
I promotori del referendum hanno richiesto l’abolizione degli assegni di buona uscita per i manager che rimangano in azienda poco tempo o non siano capaci di realizzare risultati apprezzabile per la società, i bonus in caso di fusioni e acquisizioni, e pene severe fino a tre anni di carcere per i manager che violino le nuove regole.
La Svizzera, con l’esito di questo referendum, è la prima nazione a voler introdurre il tetto salariale per le privilegiate elite finanziarie private; tuttavia ora si apre un lungo percorso legislativo affinchè il Parlamento elvetico regoli i compensi dei cosiddetti gatti grassi, il modo con il quale vengono apostrofati i manager superpagati in Svizzera.
Infatti il referendum proposto da Thomas Minder, un ex titolare di un’impresa di cosmetici non ripagato per le sue forniture dopo il fallimento nel 2011 della compagnia Swissair la quale riuscì comunque a liquidare il suo ultimo amministratore con un bonus di quasi 10 milioni di euro, ha vinto con il 68% dei consensi. E questo nonostante quasi tutti i partiti politici, la Confindustria e il mondo bancario elvetico si siano schierati apertamente per il no.
I promotori del referendum hanno richiesto l’abolizione degli assegni di buona uscita per i manager che rimangano in azienda poco tempo o non siano capaci di realizzare risultati apprezzabile per la società, i bonus in caso di fusioni e acquisizioni, e pene severe fino a tre anni di carcere per i manager che violino le nuove regole.
La Svizzera, con l’esito di questo referendum, è la prima nazione a voler introdurre il tetto salariale per le privilegiate elite finanziarie private; tuttavia ora si apre un lungo percorso legislativo affinchè il Parlamento elvetico regoli i compensi dei cosiddetti gatti grassi, il modo con il quale vengono apostrofati i manager superpagati in Svizzera.
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