analisti finanziari
Utili e dividendi la benzina europea
7 Marzo 2013 08:00
imi due mesi dell’anno, per la precisione dal primo gennaio al 22 febbraio, le Borse europee hanno registrato un discreto rialzo: +3,18% per l’indice Stoxx 600 e +2,15% per il paniere Stoxx 50 delle principali blue chips del Vecchio continente.
Secondo diversi osservatori, le stime degli analisti che riportano utili 2013 in crescita a doppia cifra vanno prese con estrema cautela: sembrano infatti più probabili incrementi dei profitti intorno ai 5 punti percentuali: per la precisione +6% per i titoli dello Stoxx 600 e +2% per le società dell’indice tedesco Dax. In parallelo, tuttavia, dovrebbe aumentare la propensione a soddisfare gli azionisti tramite dividendi più generosi: il dividendo medio atteso si attesta infatti al 3,56% che sale al 3,79% per le blue chips.
La combinazione di questi due fattori, cioè crescita degli utili e dividendi sostanziosi, dovrebbero spingere gli investitori a guardare con maggiore attenzione all’azionario europeo rispetto all’obbligazionario europeo, anche perché in uno scenario di maggiore inflazione le Borse hanno dimostrato di performare meglio dei bond.
Le piazze finanziarie europee, che negli ultimi mesi sono state frenate da problemi strutturali ed economici (deficit di bilancio, debito pubblico, crescita economica asfittica o negativa), nel 2013 potrebbero fare meglio di Wall Street in virtù di valutazioni che, sia in assoluto che rispetto alle medie storiche, appaiono molto convenienti. Inoltre molti investitori internazionali risultano ancora sottoinvestiti sui mercati europei e questo status potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi.
Secondo diversi osservatori, le stime degli analisti che riportano utili 2013 in crescita a doppia cifra vanno prese con estrema cautela: sembrano infatti più probabili incrementi dei profitti intorno ai 5 punti percentuali: per la precisione +6% per i titoli dello Stoxx 600 e +2% per le società dell’indice tedesco Dax. In parallelo, tuttavia, dovrebbe aumentare la propensione a soddisfare gli azionisti tramite dividendi più generosi: il dividendo medio atteso si attesta infatti al 3,56% che sale al 3,79% per le blue chips.
La combinazione di questi due fattori, cioè crescita degli utili e dividendi sostanziosi, dovrebbero spingere gli investitori a guardare con maggiore attenzione all’azionario europeo rispetto all’obbligazionario europeo, anche perché in uno scenario di maggiore inflazione le Borse hanno dimostrato di performare meglio dei bond.
Le piazze finanziarie europee, che negli ultimi mesi sono state frenate da problemi strutturali ed economici (deficit di bilancio, debito pubblico, crescita economica asfittica o negativa), nel 2013 potrebbero fare meglio di Wall Street in virtù di valutazioni che, sia in assoluto che rispetto alle medie storiche, appaiono molto convenienti. Inoltre molti investitori internazionali risultano ancora sottoinvestiti sui mercati europei e questo status potrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi.
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