Asia
Sviluppo per il vino italiano
10 Aprile 2013 10:00

n 2012 molto positivo, soprattutto nel contesto economico internazionale, il settore vinicolo italiano guarda con moderato ottimismo anche al 2013. E lo fa con un focus particolare sui BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) e sull’Asia.
Le esportazioni verso la Russia (100 milioni di fatturato), Cina (77 milioni) e Brasile (31 milioni) rappresentano soltanto il 2% circa del giro d’affari totale del settore e il 4% dell’export estero ma secondo le stime degli addetti ai lavori nel 2013 la crescita verso i BRIC dovrebbe attestarsi intorno al +10%.
Nel frattempo, i produttori del vino made in Italy continuano ad affinare le strategie per ottimizzare la qualità dell’offerta nei paesi dove tradizionalmente sono già forti: negli Stati Uniti, dove nel 2012 il settore ha fatturato oltre un miliardo di euro con un aumento dei ricavi annui del 10,5% rispetto al 2011, in Germania, dove il giro d’affari ha sfiorato i 960 milioni di euro (+10,4%), nel Regno Unito, che ha chiuso il 2012 a 535 milioni di euro di fatturato (+22,7%) e in Giappone, dove i ricavi hanno toccato quota 155 milioni di euro (+35,9%).
Le esportazioni verso la Russia (100 milioni di fatturato), Cina (77 milioni) e Brasile (31 milioni) rappresentano soltanto il 2% circa del giro d’affari totale del settore e il 4% dell’export estero ma secondo le stime degli addetti ai lavori nel 2013 la crescita verso i BRIC dovrebbe attestarsi intorno al +10%.
Nel frattempo, i produttori del vino made in Italy continuano ad affinare le strategie per ottimizzare la qualità dell’offerta nei paesi dove tradizionalmente sono già forti: negli Stati Uniti, dove nel 2012 il settore ha fatturato oltre un miliardo di euro con un aumento dei ricavi annui del 10,5% rispetto al 2011, in Germania, dove il giro d’affari ha sfiorato i 960 milioni di euro (+10,4%), nel Regno Unito, che ha chiuso il 2012 a 535 milioni di euro di fatturato (+22,7%) e in Giappone, dove i ricavi hanno toccato quota 155 milioni di euro (+35,9%).
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