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Analisi del rally azionario, quali sono i settori interessanti?

16 Maggio 2013 20:00

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rsa settimana i prezzi dei titoli azionari sono saliti di nuovo toccando nuovi massimi storici. Per la prima volta l'indice Dow Jones Industrial Average è salito al di sopra di 15.000 punti, chiudendo la seduta di venerdì a quota 15.118, in rialzo di +19,1% negli ultimi 12 mesi. L'indice S&P 500 ha toccato un nuovo record, in rialzo dell'1,2% a 1.633 punti. Anche il Nasdaq Composite è salito, rimbalzando dell'1,7% a 3.436 punti. Nei mercati del reddito fisso, sono aumentati di nuovo i rendimenti dei treasury (i prezzi sono scesi), con il rendimento dei treasury a dieci anni in salita dall'1,74% all'1,90%.

I titoli azionari americani sono in rialzo di circa il 15% da inizio anno, un ritmo alquanto impressionante, anche se il rally risulta piuttosto singolare. Solitamente, quando i titoli salgono in modo sostenuto significa che l'appetito per il rischio da parte degli investitori è aumentato. In altre parole, quando i listini rimbalzano rapidamente, le asset class con un rischio più elevato normalmente sovraperformano. Ed è stato così per gli investimenti high yield, ad esempio, che hanno realizzato buoni rendimenti. Molti altri investimenti con un rischio elevato, come le materie prime e i titoli dei mercati emergenti invece hanno realizzato performance piuttosto deboli. Nel presente rally, gli investitori stanno privilegiando gli asset che vengono considerati abitualmente come “safe havens”, ovvero paradisi tranquilli in cui investire.

Tale tendenza si è manifestata in diversi modi.
Primo, i flussi di capitale hanno interessato in particolar modo i fondi a reddito fisso e in misura minore le azioni.
Secondo, la liquidità confluita nei fondi azionari è rimasta confinata ai prodotti domestici – gli investitori investono sui titoli azionari americani più che sui fondi internazionali.
Terzo, gli investitori hanno privilegiato perlopiù quei settori del mercato tipicamente considerati “difensivi”, come le aziende di prodotti alimentari e bevande, le utility e la sanità. I capitali che hanno favorito il rally provengono perlopiù da posizioni liquide. Inoltre, gli investitori che si stanno spostando da posizioni liquide alle azioni mirano ai settori del mercato considerati più sicuri e meno volatili. Ecco perché da inizio anno, i settori difensivi classici come le utility, la sanità e i beni di consumo primari hanno sovraperfomato.

Nelle ultime due settimane, comunque, i segnali indicano l'inizio di un cambiamento di tendenza.
Il settore delle utility è in forte ribasso questo mese. Inoltre il settore della sanità e quello dei beni di consumo primari stanno iniziando a realizzare performance più deboli. Nello stesso tempo, alcuni dei settori più “ciclici”, compreso energia, industriali, materiali e tecnologia, hanno realizzato rendimenti migliori.
Il motivo di questa inversione si deve in parte al fatto che molti settori difensivi del mercato sono diventati piuttosto cari. I tre settori sopra menzionati – le utility, la sanità e i beni di consumo primari – stanno scambiando a un premio medio superiore al 10% rispetto al mercato più ampio. Questi tre settori scambiavano con uno sconto superiore al 40% nell'autunno del 2009. Per quanto riguarda il settore dei beni di consumo primari, l'attuale premio potrebbe essere giustificato, visto che le aziende del settore stanno realizzando profitti molto solidi, al contrario del settore della sanità e delle utility. Di conseguenza, la recente sottoperformance di alcune aree difensive del mercato è comprensibile.

Quale dovrebbe essere dunque l'approccio degli investitori ai mercati alla luce del presente contesto economico?
Primo, è opportuno non abbandonare le aree difensive del mercato, ma prestare attenzione alla convenienza o meno di un investimento in quest'area. Ad esempio, il settore delle utility è sovrapprezzato e, malgrado il recente scivolone, il settore rischia un ulteriore “downside”.
Secondo, la preferenza per i settori difensivi si deve in parte al fatto che gli investitori mirano al rendimento e ai dividendi. La ricerca di reddito è del tutto comprensibile, anche perché le tradizionali fonti di reddito (come i treasury) stanno offrendo rendimenti bassi. E' consigliabile per gli investitori considerare le aziende al di fuori degli Stati Uniti che pagano i dividendi, dato che molte possiedono ottime potenzialità.

Infine, molte aree cicliche del mercato sono convenienti ai prezzi attuali. In particolare, il settore della tecnologia e il settore energetico offrono un buon valore a lungo termine, malgrado la loro elevata volatilità.

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