Christophe Bernard

Emergenti sempre più importanti

11 Luglio 2013 12:00

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ai titoli di Stato dei paesi sviluppati, che, per decenni, sono stati considerati un po' come porti sicuri e, in generale, come dei "must have" che chi investe in reddito fisso non avrebbe mai potuto non possedere in portafoglio.

A sostenere la tesi, in uno studio sul debito dei mercati emergenti, sono Christophe Bernard, Chief Strategist Vontobel, e Fabrizio Basile, Fixed Income & Credit Strategist Vontobel, che mettono innanzi tutto in evidenza come la caratteristica peculiare della sicurezza di queste attività stia ormai, da un po' di tempo a questa parte, "perdendo il proprio fascino, mentre crescono i problemi legati al debito" dei mercati dei paesi più sviluppati. Ma c'è di più, perché da Vontobel Asset Management fanno notare che "rendimenti molto bassi, che sono la conseguenza della massiccia iniezione di liquidità nei mercati finanziari”, rendono gli asset tradizionali “perfino meno interessanti".
In parallelo, le emissioni governative delle economie emergenti "hanno cominciato a riempire" il vuoto lasciato dalle attività più tradizionali. Così, a parere di Vontobel Asset Management, le obbligazioni dei paesi emergenti denominate in "hard currency", ossia monete dei paesi più industrializzati e tipicamente dollari, "offrono un facile accesso a questa attraente asset class".


Perchè le obbligazioni delle aree emerrgenti sono attraenti
Secondo gli esperti del gruppo svizzero del risparmio gestito, "oggi i bond dei mercati emergenti rappresentano un segmento del reddito fisso ben posizionato rispetto alle obbligazioni statali dei mercati più sviluppati" e anche rispetto ai titoli di tipo investment-grade e ai bond high-yield.
La caratteristica particolare di questa asset class è che "non solo i fondamentali e il merito di credito sono solidi, ma mostrano un miglioramento pressoché costante, in contrasto con le tendenze sui rating dei governi più sviluppati e degli emittenti di obbligazioni societarie".
Ciò rende i bond dei mercati emergenti "un'alternativa sfidante all'investimento in obbligazioni tradizionali governative o societarie". In più, aggiungono da Vontobel Asset Management, "il vantaggio in termini di spread dei bond dei mercati emergenti rispetto ai Treasury Usa è ancora molto attraente e molto al di sopra dei minimi del 2006-2007". Come se non bastasse, poi, "il mercato è in costante crescita, con nuove economie emergenti che emettono sempre nuove obbligazioni".


Rendimenti per unità di rischio interessanti
C'è poi un elemento che gli esperti di Vontobel Asset Management sottolineano e che non va trascurato: "Analizzando a livello di serie storica il profilo rischio-rendimento dei bond dei mercati emergenti rispetto ad altre attività del reddito fisso, notiamo che essi tendono a realizzare ritorni maggiori per unità di rischio rispetto a qualsiasi altra alternativa nel settore del fixed income".
Guardando invece alle correlazioni dei rendimenti con quelli dell'azionario e dell'obbligazionario globale, da Vontobel evidenziano correlazioni in costante declino nel primo caso e basse nel secondo.

Insomma, tutti questi elementi messi assieme depongono a favore di un significativo posizionamento di bond dei mercati emergenti all'interno di un portafoglio globalmente diversificato. Tra l'altro, in questa particolare fase economica, con tassi di interesse che nelle aree più sviluppate rasentano lo zero, qualsiasi investitore internazionale può acquistare asset denominati in dollari senza farsi carico di rischi di cambio degni di nota. Un altro fattore, quello legato alle valute, che non va sottovalutato.

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