cina
La Cina rallenta, ma le prospettive ci sono
24 Luglio 2013 10:30
tore manifatturiero cinese si è contratto ulteriormente.
L’indice pmi Hsbc (secondo rilevazione preliminare diffusa oggi) è sceso a 47,7 punti, ai minimi da 11 mesi, dai 48,2 di giugno.
Il dato, la terza lettura consecutiva sotto quota 50 punti (soglia che separa l’area di crescita da quella di contrazione), ha confermato ai mercati la fase di rallentamento dell’economia di Pechino dopo che lo scorso venerdì il dato sul pil di aprile-giugno ha fatto segnare il nono trimestre di rallentamento economico degli ultimi dieci.
La crescita dell’economia cinese si è infatti fermata al 7,5% su base annua, in linea con le attese degli analisti, mentre nel primo trimestre la crescita era stata del 7,7%.
A segnare il passo è stata soprattutto la produzione industriale che è rallentata a giugno all’8,9% su base annua, contro il 9,2% di maggio mentre le vendite al dettaglio sono cresciute al 13,3% sull’anno, rispetto al 12,9% di maggio.
Ieri però il premier cinese Li Keqiang ha rassicurato i mercati indicando che la crescita economica non dovrà in alcun modo scendere al di sotto del 7%, aprendo quindi a contromisure da parte del Governo per impedire un eccessivo rallentamento.
Per la società di consulenza McKinsey “per comprendere appieno la futura direzione della Cina è essenziale comprendere la sua nuova middle class".
Un recente studio ha infatti rivolto l'attenzione sulla nuova classe media emergente che promette di ridefinire il Paese: una grande ondata di consumatori sempre più affluent costituirà la maggioranza urbana del paese in meno di una decade.
Si tratta di un consumatore prospero, capace digitalmente, individualista e sofisticato che sta emergendo velocemente e sta creando opportunità e sfide per le imprese.
McKinsey stima che nel 2022 le famiglie urbane dell’upper middle class (con un reddito tra i 16.000 dollari e i 34 mila dollari) passeranno dagli attuali 138 milioni a 193 milioni e le famiglie cosidette affluent (reddito annuo oltre i 34mila dollari) quadruplicheranno a 32 milioni. La società di consulenza fa tra l’altro notare come ci sia stata un’impennata dei consumi digitali che ha avvicinato la Cina agli Usa.
Nel giorno “Single day” (11 novembre 2012), l’alternativa cinese al giorno di San Valentino, le vendite online si sono attestate a 4 miliardi di dollari, contro 1,5 miliardi registrati dal Cyber Monday americano (26 novembre 2012).
L’indice pmi Hsbc (secondo rilevazione preliminare diffusa oggi) è sceso a 47,7 punti, ai minimi da 11 mesi, dai 48,2 di giugno.
Il dato, la terza lettura consecutiva sotto quota 50 punti (soglia che separa l’area di crescita da quella di contrazione), ha confermato ai mercati la fase di rallentamento dell’economia di Pechino dopo che lo scorso venerdì il dato sul pil di aprile-giugno ha fatto segnare il nono trimestre di rallentamento economico degli ultimi dieci.
La crescita dell’economia cinese si è infatti fermata al 7,5% su base annua, in linea con le attese degli analisti, mentre nel primo trimestre la crescita era stata del 7,7%.
A segnare il passo è stata soprattutto la produzione industriale che è rallentata a giugno all’8,9% su base annua, contro il 9,2% di maggio mentre le vendite al dettaglio sono cresciute al 13,3% sull’anno, rispetto al 12,9% di maggio.
Ieri però il premier cinese Li Keqiang ha rassicurato i mercati indicando che la crescita economica non dovrà in alcun modo scendere al di sotto del 7%, aprendo quindi a contromisure da parte del Governo per impedire un eccessivo rallentamento.
Per la società di consulenza McKinsey “per comprendere appieno la futura direzione della Cina è essenziale comprendere la sua nuova middle class".
Un recente studio ha infatti rivolto l'attenzione sulla nuova classe media emergente che promette di ridefinire il Paese: una grande ondata di consumatori sempre più affluent costituirà la maggioranza urbana del paese in meno di una decade.
Si tratta di un consumatore prospero, capace digitalmente, individualista e sofisticato che sta emergendo velocemente e sta creando opportunità e sfide per le imprese.
McKinsey stima che nel 2022 le famiglie urbane dell’upper middle class (con un reddito tra i 16.000 dollari e i 34 mila dollari) passeranno dagli attuali 138 milioni a 193 milioni e le famiglie cosidette affluent (reddito annuo oltre i 34mila dollari) quadruplicheranno a 32 milioni. La società di consulenza fa tra l’altro notare come ci sia stata un’impennata dei consumi digitali che ha avvicinato la Cina agli Usa.
Nel giorno “Single day” (11 novembre 2012), l’alternativa cinese al giorno di San Valentino, le vendite online si sono attestate a 4 miliardi di dollari, contro 1,5 miliardi registrati dal Cyber Monday americano (26 novembre 2012).
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