crescita economica

Il nuovo volto della Tunisia

12 Agosto 2013 07:00

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eno di 11 milioni di abitanti, i due terzi dei quali insediati in centri urbani. Un PIL complessivo annuo di 45,8 miliardi di dollari, pari a 4.232 dollari per abitante. Esportazioni per 1,3 miliardi di dollari e un tasso di investimenti esteri sul PIL pari al 22,4%. Una crescita economica del 3,5% nel 2012 che quest’anno dovrebbe toccare il 4%.

Sono i numeri chiave della nuova Tunisia, un paese che vuole lasciarsi alle spalle le rivolte sociali di due anni fa e che punta con decisione al futuro facendo leva sul hi-tech, sulle esportazioni e sulla capacità di attrarre nuovi investimenti esteri e aziende internazionali.

Tra le iniziative di punta dell’attuale esecutivo spicca il programma che promette l’esenzione completa del pagamento delle imposte alle aziende che producono ed esportano il 100% della produzione locale. Un altro forte incentivo è la creazioni di un numero crescente di parchi tecnologici nei quali coesistono le attività universitarie e quelle delle imprese estere. Una tendenza agevolata anche dalle nuove norme sugli investimenti tesi ad incentivare ricerca e innovazione.

Sono oltre tremila le imprese straniere in Tunisia delle quali 2.650 europee, 218 arabe, 100 extra Ue, 96 americane e 28 asiatiche. All’interno di quelle europee, se la parte del leone la fa la Francia con 1.269 aziende, l’Italia si colloca al secondo posto con 747 realtà produttive (73 delle quali solo nei primi mesi di quest’anno) che offrono lavoro a oltre 6 mila tunisini.

Per quanto riguarda i settori chiave del Paese, al primo posto figura il tessile con oltre 2.000 aziende , metà circa delle quali sono estere, e 200.000 addetti. Segue poi il settore agroalimentare e la meccanica. Rilevante anche il settore elettrico ed elettronico che, pur con poco meno di 400 aziende, genera circa 80 mila posti di lavoro.

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