Spread in movimento aspettando la Fed

sorpasso. Il lungo braccio di ferro fra i titoli di stato italiani e quelli spagnoli era iniziato un anno e mezzo fa con lo spread dei BTP a 10 anni (rispetto agli omologhi Bund tedeschi) inferiore a quello dei Bonos spagnoli.

Lo scorso 10 settembre questi ultimi erano tornati a essere “più virtuosi” con uno spread a 248 punti base contro i 250 punti base dei BTP decennali: ieri, invece, il differenziale del Buono poliennale del Tesoro scadenza maggio 2023 si è attestato a 244 punti base contro i 245 bps del Bonos spagnolo ottobre 2023. Alcuni analisti, fanno tuttavia notare che, qualora come benchmark fosse utilizzato il BTP scadenza marzo 2024, l’Italia risulterebbe ancora più onerosa in quanto lo spread di questo titolo ieri ha chiuso con uno spread a 256 punti base.

In ogni caso, la pressione dei mercati comincia a far sentire i suoi effetti anche sui titoli di Madrid che domani sono attesi alla vera prova del fuoco con il collocamento dei nuovi titoli del Tesoro spagnoli con scadenza luglio 2016 e ottobre 2028 per un importo massimo di tre miliardi.

Il tutto mentre per stasera è attesa la decisione del tapering: il mercato stima che la Fed varerà un piano di riduzione degli acquisti mensili di titoli di stato compreso tra i 10 e i 15 miliardi di dollari, riducendo di conseguenza il Quantitative Easing 3 dagli attuali 85 ai 75 – 70 miliardi mensili.