Ben Bernanke

Il tapering può aspettare: la Fed rinnova il suo impegno

19 Settembre 2013 09:30

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tapering: la Fed nella riunione di ieri ha deciso di mantenere invariati gli 85 miliardi di acquisti mensili e di tenere fermi i tassi di interesse tra lo 0 e lo 0,25%. Hanno festeggiato i listini di Wall Street che hanno chiuso positivi, con il Dow Jones che ha guadagnato lo +0,95% e l’S&P500 +1,22%, ai massimi storici.

Per la Banca centrale USA l’attività economica cresce a passo moderato e alcuni indicatori sono migliorati, ma il tasso di disoccupazione rimane troppo elevato. Bernanke teme che togliere la spina degli aiuti troppo presto possa mettere a rischio il ritmo della ripresa.

D’altra parte la Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita USA per il 2013, prevedendo un PIL in aumento tra il 2,0% e il 2,3%, a fronte del 2,3 - 2,6% stimato a giugno. Ridotte anche le stime di crescita per il 2014: il PIL salirà del 2,9% - 3,1% contro il 3,0% - 3,5% di giugno. Il tasso di disoccupazione, sempre secondo le stime della Fed, nel 2013 si attesterà tra il 7,1 e il 7,3%, in linea con il 7,2 - 7,3% precedentemente stimato; nel 2014 scenderà al 6,4 - 6,8%, in linea con il 6,5% - 6,8% previsto in giugno. L'inflazione si manterrà saldamente sotto il 2% sia nel 2013 sia nel 2014.

Bernanke ha affermato di voler più prove di progressi nella crescita prima di un rallentamento degli acquisti di asset, sottolineando che una stretta delle condizioni finanziarie può rallentare la crescita. Non c’è una tabella di marcia prestabilita: la velocità degli acquisti dipenderà dalla crescita.

“Gli acquisti di asset – ha precisato la Fed – non sono su un binario già deciso e le decisioni della Commissione sul ritmo rimarranno condizionate all’outlook economic della Commissione così come alle sue decisioni sulla probabile efficacia e costi degli stessi acquisti”.

La decisione è stata presa quasi all’unanimità: hanno votato tutti i governatori, ad accezione di Esther L. George, preoccupata del fatto che l'elevato livello di politica accomodante possa aumentare i rischi futuri di squilibri economici e finanziari e, nel tempo, causare un aumento delle aspettative di inflazione.

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