Abenomics
La Abeconomics cerca capitali internazionali
25 Settembre 2013 08:00
si parla di Abenomics si pensa subito al deprezzamento dello yen con l’obiettivo di incentivare l’export nipponico continuamente minacciato da quello cinese, oppure alla politica monetaria ultra espansiva della Banca del Giappone per aumentare l’inflazione tanto da raggiungere e mantenere la soglia del 2% ed uscire dalla situazione di deflazione cronica che attanaglia il paese da diversi anni.
In realtà l'attuale primo ministro giapponese Shinzo Abe, ha messo in atto una serie di altre importanti iniziative macroeconomiche tra le quali spicca quella dell’apertura agli investimenti esteri.
L’obiettivo ambizioso, come un po’ tutti quelli dichiarati all’interno dell’Abenomics, è addirittura quello di raddoppiare l’afflusso di capitali internazionali entro il 2020. È vero che tra il 2000 e i 2007 Tokyo riuscì quasi a triplicare i flussi di investimenti diretti dall’estero da 1,3 a 3,8 miliardi di yen, ma è altrettanto vero che oggi si parla di arrivare a 35 miliardi di yen partendo dai 18 mila miliardi dell’ultimo anno.
In ogni caso, la leva per cercare di centrare l’obiettivo sarà legata alla trattative di libero scambio già avviate con Stati Uniti e Unione Europea e al braccio operativo della Jetro (Japan External Trade Organization), un ente semi governativo che lavora a stretto contatto con il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria che ha come scopo primario quello di promuovere i rapporti commerciale tra le imprese del Sol Levante e il resto del mondo.
In realtà l'attuale primo ministro giapponese Shinzo Abe, ha messo in atto una serie di altre importanti iniziative macroeconomiche tra le quali spicca quella dell’apertura agli investimenti esteri.
L’obiettivo ambizioso, come un po’ tutti quelli dichiarati all’interno dell’Abenomics, è addirittura quello di raddoppiare l’afflusso di capitali internazionali entro il 2020. È vero che tra il 2000 e i 2007 Tokyo riuscì quasi a triplicare i flussi di investimenti diretti dall’estero da 1,3 a 3,8 miliardi di yen, ma è altrettanto vero che oggi si parla di arrivare a 35 miliardi di yen partendo dai 18 mila miliardi dell’ultimo anno.
In ogni caso, la leva per cercare di centrare l’obiettivo sarà legata alla trattative di libero scambio già avviate con Stati Uniti e Unione Europea e al braccio operativo della Jetro (Japan External Trade Organization), un ente semi governativo che lavora a stretto contatto con il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria che ha come scopo primario quello di promuovere i rapporti commerciale tra le imprese del Sol Levante e il resto del mondo.
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