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Crescita lenta e tassi bassi spingono al rialzo i mercati

30 Ottobre 2013 20:00

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se possono aspirare a ulteriori guadagni se la crescita mantiene un ritmo lento e i tassi di interesse mondiali restano stabili o crescono poco e gradualmente. È questa la convinzione di maggior rilievo emersa nel commento settimanale ai mercati firmato da Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock.

“Per gli investitori, ci sono un paio di punti fermi. Il primo è che i tassi di interesse dovrebbero restare in un range circoscritto per i prossimi mesi (e fino a che non vi siano sorprese al rialzo dei dati economici). Il secondo è che, mentre un cambio di scenario più favorevole alla crescita potrebbe essere una buona notizia per l’equity, i mercati azionari dovranno gestire un delicato equilibrio. Da un lato, se l'economia rallenta, le previsioni sugli utili societari saranno probabilmente ridotti, il che avrebbe un impatto negativo sull’equity. Dall’altro, però, un'accelerazione della crescita economica farebbe rinfocolare le preoccupazioni per il potenziale di aumento dei tassi di interesse” ha precisato Russ Koesterich.

Insomma come dire che una situazione come quella attuale, che prevede una crescita economica modesta, elevati margini di profitto, e una Fed accomodante, permette all’equity di puntare a nuovi massimi. È infatti interessante notare come l'andamento dei dati economici deboli non sembra essere stata, almeno finora, fonte di preoccupazione per gli investitori, che continuano a spingere i prezzi azionari a livelli sempre più elevati: i flussi di sottoscrizione verso i fondi azionari la settimana scorsa si sono impennati, con afflussi significativi in direzione dei fondi americani.

“Gran parte di questo ottimismo può essere attribuito al fatto che gli investitori si aspettano che la Federal Reserve tenga sospeso l’inasprimento della politica monetaria. In particolare, gli investitori e gli economisti stanno respingendo le aspettative del tapering della Fed (cioè, quando la banca centrale USA inizierà a ridurre i suoi acquisti in titoli di stato americani) e, in parallelo, la data probabile in cui la Fed inizierà ad aumentare i tassi a breve termine. Questo ha avuto anche l'effetto di ridurre le aspettative di rialzo dei tassi di interesse a lungo termine” ha ricordato Russ Koesterich.

Non più tardi di qualche mese fa, molti si aspettavano un rialzo drammatico dei tassi tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2014, ma le aspettative sono state, nel frattempo, ammorbidite.

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