cina
Il ritmo giusto per la crescita cinese
6 Novembre 2013 09:00
a ha bisogno di una crescita di almeno il 7,2 per cento per mantenere la disoccupazione stabile. Lo ha dichiarato il premier Li Keqiang in un discorso del 21 ottobre scorso al sindacato All-China Federation of Trade Unions, pubblicato sul suo sito web: il primo ministro ha inoltre ribadito la riluttanza ad allargare il deficit di bilancio o di allentare la politica monetaria al fine di garantire l'espansione economica.
Secondo Li, citando “stime autorevoli”, un ritmo del 7,2% è infatti in grado di creare 10 milioni di posti di lavoro l'anno e di mantenere il tasso di disoccupazione urbano a circa il 4 per cento. La crescita della Cina è entrata in una fase di medio-alta velocità, il che significa un ritmo compreso tra il 7% e il 7,5%, ha confermato Li. Si tratta di commenti in linea con le altre dichiarazioni di quest'anno da parte del Governo cinese e da inquadrare nel contesto più ampio degli obiettivi per i prossimi anni che verranno discussi nel conclave di quattro giorni del Partito Comunista che partirà il prossimo 9 novembre e che prenderà in considerazione le riforme volte a mantenere un ritmo di crescita sostenibile.
Da segnalare infine che, sempre nel discorso del 21 ottobre, il premier cinese ha accennato alla crisi di liquidità del mercato monetario nel mese di giugno dicendo che il governo non è stato bloccato dal panico nell’attuare politiche fiscali e monetarie: ampliare il deficit e l'allentamento di moneta sarebbe stato come "cercare di spegnere un incendio con il legno" e avrebbe portato a difficoltà più grandi.
Secondo Li, citando “stime autorevoli”, un ritmo del 7,2% è infatti in grado di creare 10 milioni di posti di lavoro l'anno e di mantenere il tasso di disoccupazione urbano a circa il 4 per cento. La crescita della Cina è entrata in una fase di medio-alta velocità, il che significa un ritmo compreso tra il 7% e il 7,5%, ha confermato Li. Si tratta di commenti in linea con le altre dichiarazioni di quest'anno da parte del Governo cinese e da inquadrare nel contesto più ampio degli obiettivi per i prossimi anni che verranno discussi nel conclave di quattro giorni del Partito Comunista che partirà il prossimo 9 novembre e che prenderà in considerazione le riforme volte a mantenere un ritmo di crescita sostenibile.
Da segnalare infine che, sempre nel discorso del 21 ottobre, il premier cinese ha accennato alla crisi di liquidità del mercato monetario nel mese di giugno dicendo che il governo non è stato bloccato dal panico nell’attuare politiche fiscali e monetarie: ampliare il deficit e l'allentamento di moneta sarebbe stato come "cercare di spegnere un incendio con il legno" e avrebbe portato a difficoltà più grandi.
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