BTP
Più respiro per il Tesoro italiano
6 Novembre 2013 08:30
la quinta tranche del BTP Italia al primo giorno di collocamento ha già raccolto 16,8 miliardi di euro di sottoscrizioni, il Ministero del Tesoro ha comunicato che sono stati già incamerati da inizio anno 422 miliardi: avendo presente che l’importo complessivo per l’intero 2013 è fissato a 470 miliardi, risulta già coperto il 90% circa delle emissioni di quest’anno.
Un risultato molto positivo, tenuto conto, come ha fatto notare Maria Cannata, dirigente generale del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) a capo della direzione del debito pubblico, che a metà anno è stato deciso di aumentare di ulteriori 20 miliardi l’ammontare per far fronte ai pagamenti arretrati dei debiti commerciali della pubblica amministrazione.
Ma c’è di più. Tra le note più positive di questo difficile anno per i titoli di stato italiani, figurano l’allungamento della vita residua del debito (grazie alla domanda proveniente dall’estero sui titoli a sette anni, 10, 15 e 30 anni), e la riduzione al minimo storico del tasso medio di emissione che quest’anno si è infatti attestato al 2,08%. Tradotto in pratica, significa, che la spesa annuale per gli interessi sul debito pubblico dovrebbe mantenersi entro gli 84 miliardi, contro gli 86,7 miliardi del 2012, con un risparmio quindi di 2,7 miliardi rispetto allo scorso anno.
Un risultato molto positivo, tenuto conto, come ha fatto notare Maria Cannata, dirigente generale del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) a capo della direzione del debito pubblico, che a metà anno è stato deciso di aumentare di ulteriori 20 miliardi l’ammontare per far fronte ai pagamenti arretrati dei debiti commerciali della pubblica amministrazione.
Ma c’è di più. Tra le note più positive di questo difficile anno per i titoli di stato italiani, figurano l’allungamento della vita residua del debito (grazie alla domanda proveniente dall’estero sui titoli a sette anni, 10, 15 e 30 anni), e la riduzione al minimo storico del tasso medio di emissione che quest’anno si è infatti attestato al 2,08%. Tradotto in pratica, significa, che la spesa annuale per gli interessi sul debito pubblico dovrebbe mantenersi entro gli 84 miliardi, contro gli 86,7 miliardi del 2012, con un risparmio quindi di 2,7 miliardi rispetto allo scorso anno.
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