BCE
Weekly Brief - 11 novembre 2013
11 Novembre 2013 19:00
ve in questa edizione del Weekly Brief di J.P. Morgan Asset Management:
Riflessione della settimana
La scorsa settimana la Banca Centrale Europea a sorpresa ha tagliato il tasso ufficiale di 25 punti base, portandolo a 0,25%. Questa decisione è stata verosimilmente motivata da rischi deflazionistici e dall’euro più forte, sottolinenado così come la BCE di Mario Draghi sia diventata molto più proattiva che nelle “gestioni” precedenti. Questo taglio è positivo nel senso che sottolinea l’impegno della BCE a controllare le attese di inflazione, e sebbene Draghi abbia affermato nella sua conferenza stampa di non attendersi rischi deflazionistici, non ha detto che l’attesa è per prezzi che possono ancora scendere e che l’inflazione potrà restare ancora bassa per un tempo ragionevole.
Tuttavia, la decisione riporta a galla la questione su come la BCE reagirà se una crescita più forte e le attese di inflazione non si materializzeranno, e se un tasso di deposito negativo, un utilizzo attivo delle transazioni monetarie dirette (OMT), o altre misure non convenzionali potranno essere ancora utilizzate nel prossimo futuro.
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ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.
Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche.
Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi.
I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.
Riflessione della settimana
La scorsa settimana la Banca Centrale Europea a sorpresa ha tagliato il tasso ufficiale di 25 punti base, portandolo a 0,25%. Questa decisione è stata verosimilmente motivata da rischi deflazionistici e dall’euro più forte, sottolinenado così come la BCE di Mario Draghi sia diventata molto più proattiva che nelle “gestioni” precedenti. Questo taglio è positivo nel senso che sottolinea l’impegno della BCE a controllare le attese di inflazione, e sebbene Draghi abbia affermato nella sua conferenza stampa di non attendersi rischi deflazionistici, non ha detto che l’attesa è per prezzi che possono ancora scendere e che l’inflazione potrà restare ancora bassa per un tempo ragionevole.
Tuttavia, la decisione riporta a galla la questione su come la BCE reagirà se una crescita più forte e le attese di inflazione non si materializzeranno, e se un tasso di deposito negativo, un utilizzo attivo delle transazioni monetarie dirette (OMT), o altre misure non convenzionali potranno essere ancora utilizzate nel prossimo futuro.
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Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche.
Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi.
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