Asia
L’industria tessile USA di nuovo protagonista
15 Novembre 2013 08:00
fronto sui costi è ancora a favore del prodotto confezionato in Asia. Ma il gap tra il costo complessivo di un capo tessile made in USA e uno omologo asiatico si è drasticamente ridotto negli ultimi anni in virtù di una ritrovata competitività alimentata da minori costi del lavoro e da tecnologie all’avanguardia.
Negli ultimi tre anni, per esempio, le vendite all’estero dei capi americani hanno registrato un balzo del 37% totalizzando un fatturato di 22,7 miliardi. Un ruolino di marcia che ha permesso agli States di conquistare il terzo posto assoluto nel mondo quale paese esportatore di prodotti tessili. Ma anche dal mercato interno provengono notizie promettenti.
Alcuni importanti produttori tessili USA che negli anni scorsi avevano preferito delocalizzare le fabbriche spostandosi in India, ora stanno facendo marcia indietro perché l’industria locale assicura una qualità di elevato standing, ed è più flessibile nel gestire gli ordinativi e nei tempi di lavorazione.
In parallelo alcune grandi catene di distribuzione come Wall Mart Stores e Abercormbie&Fitch, hanno incrementato gli ordinativi alle imprese tessili americane in quanto, in base a sondaggi sulla clientela, i prodotti nazionali sarebbero preferiti a quelli esteri. Un ritrovato boom, quello dell’industria tessile a stelle e strisce che potrebbe avere delle ricadute positive anche sulle nostre imprese che producono macchinari tessili specializzati.
Negli ultimi tre anni, per esempio, le vendite all’estero dei capi americani hanno registrato un balzo del 37% totalizzando un fatturato di 22,7 miliardi. Un ruolino di marcia che ha permesso agli States di conquistare il terzo posto assoluto nel mondo quale paese esportatore di prodotti tessili. Ma anche dal mercato interno provengono notizie promettenti.
Alcuni importanti produttori tessili USA che negli anni scorsi avevano preferito delocalizzare le fabbriche spostandosi in India, ora stanno facendo marcia indietro perché l’industria locale assicura una qualità di elevato standing, ed è più flessibile nel gestire gli ordinativi e nei tempi di lavorazione.
In parallelo alcune grandi catene di distribuzione come Wall Mart Stores e Abercormbie&Fitch, hanno incrementato gli ordinativi alle imprese tessili americane in quanto, in base a sondaggi sulla clientela, i prodotti nazionali sarebbero preferiti a quelli esteri. Un ritrovato boom, quello dell’industria tessile a stelle e strisce che potrebbe avere delle ricadute positive anche sulle nostre imprese che producono macchinari tessili specializzati.
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