Alfa di Jensen

Lo scenario ideale per le convertibili

9 Gennaio 2014 10:30

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i azionari solidi, ma con una volatilità e con potenziali correzioni molto più frequenti di quanto sperimentato nell’estate 2013. Tassi di interesse relativamente bassi e una crescita economica in aumento ma ancora a ritmi contenuti rispetto ai decenni passati, con i mercati sempre strettamente correlati alle decisioni delle banche centrali.

In questo contesto, delineato dagli esperti di Schroders per il 2014, le obbligazioni convertibili si candidano ad essere anche per quest’anno una valida asset class per gli investitori. Dal momento che incorporano sia le caratteristiche di un bond societario che la possibilità di un’opzione di conversione in azione, le obbligazioni convertibili possono infatti rappresentare la soluzione per coniugare un rendimento interessante e un impiego affidabile.

Le convertibili hanno goduto nel 2013 di un anno molto positivo con performance del 15% come spiega Peter Reinmuth, Head of Convertibles presso Schroders: "L'asset class si è dimostrata particolarmente brillante nella protezione contro il rialzo dei tassi di interesse nei mesi estivi, quando, con l’annuncio del possibile tapering della Fed, i tassi statunitensi sono balzati in alto".

La solida performance del fondo Schroder ISF Global Convertible Bond è stata frutto, principalmente, della selezione positiva dei titoli in portafoglio, alla quale si è aggiunto il contributo derivante dal peso delle scelte a livello geografico. "Da una prospettiva regionale, il Giappone e gli Stati Uniti sono i due mercati nei quali siamo stati più presenti e dai quali abbiamo potuto attingere le migliori opportunità” rivela infatti Peter Reinmuth.

Ma che cosa ci aspetta nel 2014 per le obbligazioni convertibili?
“Siamo in un contesto di crescita contenuta con bassi tassi di interesse. I mercati resteranno congelati sulle decisioni delle banche centrali, mentre le discussioni sulla necessità o meno di ulteriori quantitative easing (QE) o sugli effetti del tapering sui listini internazionali continueranno a guidare i rendimenti” dichiara Peter Reinmuth che poi aggiunge: “In Schroders, ci aspettiamo mercati azionari solidi, ma la volatilità crescerà e le possibili battute d'arresto potrebbero aumentare in modo più ampio di quanto visto nell’estate 2013. I rischi chiaramente potranno provenire sia dal fronte dell’azionario che da quello del credito ed è davvero difficile determinare quale possa essere un trigger. D’altra parte, alcune delle questioni che hanno dominato i titoli dei giornali nel 2013 e impattato sui mercati, sembrano però aver fatto progressi significativi (come nel caso del tetto del debito USA e la regolamentazione bancaria europea)”.

In questo scenario, tiene comunque a specificare Peter Reinmuth, Schroders reputa ancora le obbligazioni convertibili come una delle asset class più performanti. La protezione al rialzo dei tassi di interesse, l’inclinazione alla crescita strategica e la partecipazione al mercato azionario attraverso un’opzione di credito a lungo termine, in abbinata con una rigorosa selezione degli emittenti potrà fornire agli investitori un buon mix di esposizione azionaria e di sicurezza.

Inoltre le nuove emissioni, sebbene non siano fondamentali per sostenere un mercato convertibile diversificato, forniscono una buona fonte di alpha. “Ci aspettiamo quindi di vedere il proseguimento di nuove emissioni di bond convertibili che siano in grado di indicare la strada verso i settori più interessanti: nel 2013, per esempio, lo sono stati l’US cloud computing e la biotecnologia” conclude Peter Reinmuth.

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