Global Balanced Risk Control Fund
Global Balanced Risk Control Fund - 31 dicembre 2013
10 Gennaio 2014 14:20
i di mercato
A dicembre l’economia statunitense ha continuato a crescere a ritmo moderato. Nel terzo trimestre il Pil reale ha registrato un’espansione del 3,6% su base annua. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% a novembre, su base mensile, e del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Sempre a novembre, l’indice Ism relativo al settore manifatturiero si è attestato a 57,3 punti, in ulteriore rialzo dall’ottimo risultato di ottobre (56,4). L’indice dei direttori d’acquisto Ism per il settore non manifatturiero è invece sceso di 1,5 punti percentuali, a quota 53,9, livello che si trova in territorio espansivo ma indica un tasso di crescita più lento: tutte e tre le sue componenti – attività economica, nuovi ordini e occupazione – hanno accusato un calo. Il Bureau of Labor Statistics ha osservato che il mercato del lavoro statunitense ha continuato a rafforzarsi a novembre. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 7,3% al 7,0%. A dicembre l’indice S&P 500 ha guadagnato il 2,5% in dollari statunitensi.
Gli ultimi rilevamenti hanno indicato che il rallentamento della crescita nell’area euro si è arrestato e l’attività ha ripreso ad accelerare. Nel terzo trimestre 2013 il Pil dell’Eurozona ha registrato un’espansione dello 0,1%. L’Eurostat ha separatamente segnalato che nel mese di ottobre le vendite al dettaglio hanno accusato una flessione dello 0,2%, mentre la produzione industriale è calata dell’1,1%.
A metà dicembre, Markit ha reso noto che il suo indice flash composito dei direttori d’acquisto si attestava a quota 52,1, ovvero 0,4 punti al di sopra del livello di fine novembre. L’indice flash dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è salito a 52,7, il massimo degli ultimi 31 mesi. Secondo Eurostat, l’inflazione dei prezzi al consumo annuale nell’area Euro è aumentata dallo 0,7% di ottobre allo 0,9% di novembre. L’indice Msci Europe ha archiviato un progresso dell’1,0% in euro.
In Giappone l’economia prosegue il suo trend di ripresa con progressi su ampia base. L’indagine trimestrale Tankan della Banca del Giappone ha rilevato che tra gli operatori dei settori manifatturiero e non manifatturiero il numero degli ottimisti ha in entrambi i casi sopravanzato quello dei pessimisti a dicembre. Nel mese le condizioni operative per le aziende manifatturiere nipponiche hanno conseguito il miglioramento più consistente da luglio 2006, e l’indice dei direttori d’acquisto del settore è salito a quota 55,2, da 55,1 a novembre.
Il Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria ha segnalato che il suo indice della produzione industriale ha registrato un rialzo dello 0,1% a novembre e del 6,4% su base annua. Sempre a novembre, l’indice dei prezzi al consumo evidenziava un aumento dell’1,6% rispetto a un anno prima. Il Topix ha archiviato un progresso del 3,5% in dollari grazie al deprezzamento dello yen.
Attività di portafoglio
A dicembre, abbiamo portato l’esposizione azionaria al 53%, dal 43 % di fine novembre. Dopo una riunione del Fomc di due giorni, la Fed ha annunciato che il tapering avrebbe avuto inizio a gennaio, con una riduzione di 10 miliardi di dollari suddivisa tra Treasury e cartolarizzazioni. Sulla scia della notizia l’indice Vix, il cosiddetto indicatore della paura, è ridisceso a livelli minimi e le azioni si sono fortemente apprezzate. A rasserenare gli investitori è stata la rassicurazione, da parte della Fed, che i tassi a breve termine verranno mantenuti su livelli bassi nel prossimo futuro.
Strategia e prospettive
L’attività economica globale dovrebbe acquistare slancio grazie alle politiche monetarie estremamente espansive. Il Fmi sta rive dendo al rialzo le sue previsioni per l’economia statunitense dopo l’accordo raggiunto dal Congresso sul bilancio. Gli schieramenti politici troveranno probabilmente un compromesso anche sul tetto del debito, memori della reazione estremamente sfavorevole del pubblico all’impasse dello scorso ottobre. Il prossimo anno il deficit di bilancio potrebbe mostrare un ulteriore miglioramento.
Le condizioni monetarie rimarranno estremamente accomodanti nell’area Euro e in Giappone, e non sono escluse ulteriori manovre espansive. Ci aspettiamo un proseguimento della ripresa, seppur fiacca, dell’economia dell’Eurozona. Se da un lato le misure adottate da Abe hanno fatto ripartire l’economia nipponica, dall’altro non si sono visti grandi passi avanti in termini di reali e significative riforme strutturali.
A nostro avviso, le riforme decise nel terzo plenum cinese andranno a migliorare la qualità della crescita a medio e lungo termine, ma nell’immediato la loro implementazione va incontro a notevoli ostacoli. In generale, le azioni rimangono estremamente convenienti rispetto alle obbligazioni. Alla luce del clima di crescente ottimismo e dello scarso pericolo d’inflazione, riteniamo ragionevole sovrappesare le azioni.
Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto.
Consulta la scheda nella sezione fondi per accedere ai documenti associati al Global Balanced Risk Control Fund.
ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.
Tutti
gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita
del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla
data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi
momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni
economiche.
Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e
le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle
analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune
conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non
realizzarsi.
I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati
futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile
perdita del capitale.
A dicembre l’economia statunitense ha continuato a crescere a ritmo moderato. Nel terzo trimestre il Pil reale ha registrato un’espansione del 3,6% su base annua. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% a novembre, su base mensile, e del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Sempre a novembre, l’indice Ism relativo al settore manifatturiero si è attestato a 57,3 punti, in ulteriore rialzo dall’ottimo risultato di ottobre (56,4). L’indice dei direttori d’acquisto Ism per il settore non manifatturiero è invece sceso di 1,5 punti percentuali, a quota 53,9, livello che si trova in territorio espansivo ma indica un tasso di crescita più lento: tutte e tre le sue componenti – attività economica, nuovi ordini e occupazione – hanno accusato un calo. Il Bureau of Labor Statistics ha osservato che il mercato del lavoro statunitense ha continuato a rafforzarsi a novembre. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 7,3% al 7,0%. A dicembre l’indice S&P 500 ha guadagnato il 2,5% in dollari statunitensi.
Gli ultimi rilevamenti hanno indicato che il rallentamento della crescita nell’area euro si è arrestato e l’attività ha ripreso ad accelerare. Nel terzo trimestre 2013 il Pil dell’Eurozona ha registrato un’espansione dello 0,1%. L’Eurostat ha separatamente segnalato che nel mese di ottobre le vendite al dettaglio hanno accusato una flessione dello 0,2%, mentre la produzione industriale è calata dell’1,1%.
A metà dicembre, Markit ha reso noto che il suo indice flash composito dei direttori d’acquisto si attestava a quota 52,1, ovvero 0,4 punti al di sopra del livello di fine novembre. L’indice flash dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è salito a 52,7, il massimo degli ultimi 31 mesi. Secondo Eurostat, l’inflazione dei prezzi al consumo annuale nell’area Euro è aumentata dallo 0,7% di ottobre allo 0,9% di novembre. L’indice Msci Europe ha archiviato un progresso dell’1,0% in euro.
In Giappone l’economia prosegue il suo trend di ripresa con progressi su ampia base. L’indagine trimestrale Tankan della Banca del Giappone ha rilevato che tra gli operatori dei settori manifatturiero e non manifatturiero il numero degli ottimisti ha in entrambi i casi sopravanzato quello dei pessimisti a dicembre. Nel mese le condizioni operative per le aziende manifatturiere nipponiche hanno conseguito il miglioramento più consistente da luglio 2006, e l’indice dei direttori d’acquisto del settore è salito a quota 55,2, da 55,1 a novembre.
Il Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria ha segnalato che il suo indice della produzione industriale ha registrato un rialzo dello 0,1% a novembre e del 6,4% su base annua. Sempre a novembre, l’indice dei prezzi al consumo evidenziava un aumento dell’1,6% rispetto a un anno prima. Il Topix ha archiviato un progresso del 3,5% in dollari grazie al deprezzamento dello yen.
Attività di portafoglio
A dicembre, abbiamo portato l’esposizione azionaria al 53%, dal 43 % di fine novembre. Dopo una riunione del Fomc di due giorni, la Fed ha annunciato che il tapering avrebbe avuto inizio a gennaio, con una riduzione di 10 miliardi di dollari suddivisa tra Treasury e cartolarizzazioni. Sulla scia della notizia l’indice Vix, il cosiddetto indicatore della paura, è ridisceso a livelli minimi e le azioni si sono fortemente apprezzate. A rasserenare gli investitori è stata la rassicurazione, da parte della Fed, che i tassi a breve termine verranno mantenuti su livelli bassi nel prossimo futuro.
Strategia e prospettive
L’attività economica globale dovrebbe acquistare slancio grazie alle politiche monetarie estremamente espansive. Il Fmi sta rive dendo al rialzo le sue previsioni per l’economia statunitense dopo l’accordo raggiunto dal Congresso sul bilancio. Gli schieramenti politici troveranno probabilmente un compromesso anche sul tetto del debito, memori della reazione estremamente sfavorevole del pubblico all’impasse dello scorso ottobre. Il prossimo anno il deficit di bilancio potrebbe mostrare un ulteriore miglioramento.
Le condizioni monetarie rimarranno estremamente accomodanti nell’area Euro e in Giappone, e non sono escluse ulteriori manovre espansive. Ci aspettiamo un proseguimento della ripresa, seppur fiacca, dell’economia dell’Eurozona. Se da un lato le misure adottate da Abe hanno fatto ripartire l’economia nipponica, dall’altro non si sono visti grandi passi avanti in termini di reali e significative riforme strutturali.
A nostro avviso, le riforme decise nel terzo plenum cinese andranno a migliorare la qualità della crescita a medio e lungo termine, ma nell’immediato la loro implementazione va incontro a notevoli ostacoli. In generale, le azioni rimangono estremamente convenienti rispetto alle obbligazioni. Alla luce del clima di crescente ottimismo e dello scarso pericolo d’inflazione, riteniamo ragionevole sovrappesare le azioni.
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