asset allocation
Bond: sovrappeso su Italia e Spagna
15 Gennaio 2014 15:00
egiare le scadenze a breve più legate alla politica della BCE rispetto alle scadenze a lungo termine, che dipendono maggiormente dal mercato USA. Con un sovrappeso su Italia e Spagna rispetto alla Germania. Si può sintetizzare così la visione strategica per i portafogli a reddito fisso di Natixis Asset Management per l’inizio del 2014. Ma vediamo, nel dettaglio, le ragioni che gli esperti di Natixis AM hanno indicato a sostegno delle loro tesi d’investimento.
La BCE prevede un periodo prolungato di inflazione inferiore al target nell’Eurozona. È stato confermato l’impegno a tenere bassi i tassi d’interesse. Ciò ha consentito di tagliare allo 0,25% il tasso di riferimento nel corso del mese di novembre. Non sono state avviate altre iniziative politiche, quali un programma di QE (quantitative easing) o una riduzione del tasso sui depositi.
Il miglioramento della congiuntura economica negli Stati Uniti dovrebbe invece condurre a una graduale riduzione degli acquisti di bond, rafforzando nel contempo il quadro di orientamento per il futuro che, attualmente, prevede tassi invariati sui fondi Fed per alcuni anni. Probabilmente, il rischio di rialzo dei rendimenti obbligazionari resta limitato al 2% sui Bund decennali e al 3% sui titoli di Stato USA.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari governativi, l’outlook sul rating della Spagna è tornato stabile, elemento che sembra legittimare l’alleggerimento diffuso delle condizioni di finanziamento osservato nella periferia dell’Unione. Negli ultimi tempi, gli spread a breve si sono ridotti notevolmente. Nei mercati core, gli spread sugli OAT francesi si collocano intorno a 50pb, nonostante l’indebolimento degli indicatori economici e i recenti declassamenti. Altri prodotti core possono offrire una compensazione più interessante del rapporto rischio/rendimento.
Alla luce di questo scenario, Natixis AM prevede che i tassi d’interesse statunitensi a 10 anni dovrebbero trovarsi sotto pressione alla luce del miglioramento dei dati economici e della riduzione degli acquisti da parte della Fed. È invece più debole il quadro macroeconomico della zona Euro. Inoltre, in assenza di pressioni inflazionistiche, i tassi europei a 10 anni dovrebbero battere il mercato obbligazionario statunitense.
Natixis AM continua a privilegiare i carry trade nei propri portafogli, mentre nell’allocazione per paese ha scelto di sovrappesare l’Italia e la Spagna a scapito della Germania. Per quanto riguarda poi i tassi del mercato monetario, dopo il taglio dei tassi durante il mese di novembre, la BCE potrebbe attuare interventi monetari non ordinari a causa dei timori residui di deflazione nell’Eurozona.
In questo contesto, Natixis AM mantiene l’allocazione tasso fisso / tasso variabile al 60/40%. Natixis AM continua comunque a diversificare quanto possibile gli investimenti in titoli corporate e investe, quando opportuno, in titoli obbligazionari italiani e spagnoli, su scadenze brevi e fino a un massimo del 20% del patrimonio dei fondi.
La BCE prevede un periodo prolungato di inflazione inferiore al target nell’Eurozona. È stato confermato l’impegno a tenere bassi i tassi d’interesse. Ciò ha consentito di tagliare allo 0,25% il tasso di riferimento nel corso del mese di novembre. Non sono state avviate altre iniziative politiche, quali un programma di QE (quantitative easing) o una riduzione del tasso sui depositi.
Il miglioramento della congiuntura economica negli Stati Uniti dovrebbe invece condurre a una graduale riduzione degli acquisti di bond, rafforzando nel contempo il quadro di orientamento per il futuro che, attualmente, prevede tassi invariati sui fondi Fed per alcuni anni. Probabilmente, il rischio di rialzo dei rendimenti obbligazionari resta limitato al 2% sui Bund decennali e al 3% sui titoli di Stato USA.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari governativi, l’outlook sul rating della Spagna è tornato stabile, elemento che sembra legittimare l’alleggerimento diffuso delle condizioni di finanziamento osservato nella periferia dell’Unione. Negli ultimi tempi, gli spread a breve si sono ridotti notevolmente. Nei mercati core, gli spread sugli OAT francesi si collocano intorno a 50pb, nonostante l’indebolimento degli indicatori economici e i recenti declassamenti. Altri prodotti core possono offrire una compensazione più interessante del rapporto rischio/rendimento.
Alla luce di questo scenario, Natixis AM prevede che i tassi d’interesse statunitensi a 10 anni dovrebbero trovarsi sotto pressione alla luce del miglioramento dei dati economici e della riduzione degli acquisti da parte della Fed. È invece più debole il quadro macroeconomico della zona Euro. Inoltre, in assenza di pressioni inflazionistiche, i tassi europei a 10 anni dovrebbero battere il mercato obbligazionario statunitense.
Natixis AM continua a privilegiare i carry trade nei propri portafogli, mentre nell’allocazione per paese ha scelto di sovrappesare l’Italia e la Spagna a scapito della Germania. Per quanto riguarda poi i tassi del mercato monetario, dopo il taglio dei tassi durante il mese di novembre, la BCE potrebbe attuare interventi monetari non ordinari a causa dei timori residui di deflazione nell’Eurozona.
In questo contesto, Natixis AM mantiene l’allocazione tasso fisso / tasso variabile al 60/40%. Natixis AM continua comunque a diversificare quanto possibile gli investimenti in titoli corporate e investe, quando opportuno, in titoli obbligazionari italiani e spagnoli, su scadenze brevi e fino a un massimo del 20% del patrimonio dei fondi.