Bulgaria

Il prezzo della crisi

29 Gennaio 2014 16:20

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e che ogni crisi abbia un prezzo più o meno salato da pagare. E spesso sono i più giovani a pagarlo. Le parole di ieri di Christine Lagarde, il direttore del Fondo Monetario Internazionale, vanno proprio in questa direzione: un quarto dei giovani under 25 non trova lavoro. Mentre in Italia e Portogallo più di un terzo dei giovani sotto questa fascia d’età è disoccupato, numero che sale quasi a metà se guardiamo alla Spagna o alla Grecia.

E se aumenta la disoccupazione, diminuiscono i consumi e si taglia su tutto: si comincia dal di più per arrivare all’essenziale ed in certi casi si va anche oltre. Ma fin a quale limite si può arrivare a tagliare, oltre il quale la deprivazione materiale diventa talmente grave da essere insostenibile?

L’OCSE ha provato a dare una risposta a questa domanda, stilando il cosiddetto “Tasso di deprivazione materiale”, che esprime l’incapacità da parte delle persone di condurre una vita dignitosa, attraverso l’impossibilità ad avere almeno quattro di queste nove voci:

- Pagare l’affitto, il mutuo o le bollette
- Mantenere adeguatamente calda la propria casa
- Affrontare le spese impreviste
- Mangiare regolarmente carne e proteine
- Andare in vacanza
- Avere un televisore
- Avere una lavatrice
- Avere una macchina
- Avere un telefono

Come si può vedere nel primo grafico presente nella gallery, l’Italia e la Grecia dal 2010 ad oggi hanno visto un’impennata del proprio tasso di deprivazione, tanto che adesso la situazione in questi due paesi è peggiore di quella registrata in Polonia, considerato uno dei mercati emergenti europei fra i più poveri.

Il secondo grafico ha degli aspetti ancora più interessanti. Se scendiamo infatti nel dettaglio scopriamo che, nonostante sia l’Italia sia la Grecia si possano considerare nell’occhio del ciclone, il triste primato nella classifica spetta alla Bulgaria. Ciò non significa che entrambi i paesi in questione godano di una situazione migliore, anzi: le due nazioni occupano le primissime posizioni.

Sull’argomento crisi proprio ieri Christine Lagarde, Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, ha lanciato alcune importanti proposte, individuando nella crescita è il miglior antidoto alla disoccupazione: un punto percentuale di crescita in più, nelle economie più avanzate, equivarrebbe alla possibilità di ridurre la percentuale dei disoccupati di oltre un punto percentuale, arrivando a garantire così lavoro a circa 4 milioni di attuali disoccupati.

E se la riduzione del debito diventa uno strumento indispensabile per combattere la crisi, a questo vanno affiancati altri importanti strumenti: il completamento dell’Unione Bancaria e la riforma del lavoro. Solo così l’eurozona potrà tornare a crescere.

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