Asia
Asia in crescita nel 2014
10 Febbraio 2014 09:15
me tutto lascia prevedere, gli Stati Uniti aumenteranno quest’anno in modo significativo il proprio tasso di crescita e il Giappone, in virtù dell’Abenomics, proseguirà il suo cammino di risanamento e ripresa, l’Asia potrà sfoderare un aumento della ricchezza prodotta di almeno il 6%.
A questa stima sono giunti i tecnici dell’Asian Development Bank (ADB), l’istituto finanziario per lo sviluppo regionale inaugurato nel 1966 al fine di promuovere e rafforzare le economie dei Paesi dell’area del Pacifico. Le previsioni degli esperti dell’Adb consentono di ricavare anche quali aree, all’interno della regione asiatica, dovrebbero riuscire a registrare i tassi di crescita maggiori nel 2014.
Per la Cina le stime indicano un +7,5% (rispetto al +7,7% del 2013), mentre l’Asia Orientale dovrebbe confermare l’eccellente +6,7% dello scorso anno. L’Asia Centrale, invece, dovrebbe accelerare dal +5,7% del 2013 al +6,1% del 2014 e, in parallelo, anche le economie dell’Asia meridionale (dal +4,7% al +5,5%), dell’ASEAN (dal +5,1% al +5,5%) e dell’India (dal +4,7% al +5,7%).
A livello invece di singoli Paesi, le economie più dinamiche quest’anno dovrebbero essere il Kazakhstan, il Turkmenistan e la Mongolia: quest’ultima dovrebbe riuscire a mettere a segno un balzo del PIL a due cifre in virtù del robusto incremento dell’estrazione di carbone e rame.
Preoccupano, al contrario, le Filippine (che oltre alla svalutazione monetaria dovrebbe accusare un impatto negativo per il tifone Hayian), e la Tailandia.
Le tensioni politiche, che da Bangkok si sono propagate in tutto il paese, hanno danneggiato il turismo, i consumi gli investimenti esteri: basti pensare che, dal solo mercato azionario, sono stati ritirati 6,2 miliardi di dollari dagli investitori stranieri.
A questa stima sono giunti i tecnici dell’Asian Development Bank (ADB), l’istituto finanziario per lo sviluppo regionale inaugurato nel 1966 al fine di promuovere e rafforzare le economie dei Paesi dell’area del Pacifico. Le previsioni degli esperti dell’Adb consentono di ricavare anche quali aree, all’interno della regione asiatica, dovrebbero riuscire a registrare i tassi di crescita maggiori nel 2014.
Per la Cina le stime indicano un +7,5% (rispetto al +7,7% del 2013), mentre l’Asia Orientale dovrebbe confermare l’eccellente +6,7% dello scorso anno. L’Asia Centrale, invece, dovrebbe accelerare dal +5,7% del 2013 al +6,1% del 2014 e, in parallelo, anche le economie dell’Asia meridionale (dal +4,7% al +5,5%), dell’ASEAN (dal +5,1% al +5,5%) e dell’India (dal +4,7% al +5,7%).
A livello invece di singoli Paesi, le economie più dinamiche quest’anno dovrebbero essere il Kazakhstan, il Turkmenistan e la Mongolia: quest’ultima dovrebbe riuscire a mettere a segno un balzo del PIL a due cifre in virtù del robusto incremento dell’estrazione di carbone e rame.
Preoccupano, al contrario, le Filippine (che oltre alla svalutazione monetaria dovrebbe accusare un impatto negativo per il tifone Hayian), e la Tailandia.
Le tensioni politiche, che da Bangkok si sono propagate in tutto il paese, hanno danneggiato il turismo, i consumi gli investimenti esteri: basti pensare che, dal solo mercato azionario, sono stati ritirati 6,2 miliardi di dollari dagli investitori stranieri.
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