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In Cina oltre un quarto dei brevetti mondiali

13 Febbraio 2014 10:15

financialounge -  brevetti cina giappone Patent Cooperation Treaty USA
sei anni fa la quota dei brevetti industriali cinesi tutelati in tutto il mondo sul totale non andava oltre il 15%. Nell’ultimo anno, invece, con 652 mila domande di brevetto, Pechino si è attesta al 27,8% confermandosi primatista mondiale, per il secondo anno consecutivo davanti agli Stati Uniti fermi a 542 mila domande, in questa speciale graduatoria.
Il podio mondiale si completa con il Giappone con 343 mila domande di brevetto: l’Italia, invece, si piazza in 17esima posizione con 9.310 domande.

Da notare che nell’ultimo anno, il balzo rispetto all’anno precedente è stato del 9,2% per un totale di 2.35 milioni di domande di brevetto in tutto il mondo, cioè più del doppio rispetto a quante ne furono contabilizzate nel 1995.

Sono diversi i modi che permettono di depositare la domanda di brevetto internazionale, ma il Patent Cooperation Treaty (PCT) è il più accreditato. Infatti, il Trattato di cooperazione in materia di brevetti, firmato a Washington nel 1970, è un accordo internazionale multilaterale gestito dall’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI), con sede a Ginevra, che ha l’obiettivo di registrare a livello centralizzato le domande di brevetto valide in uno o più degli Stati aderenti al trattato (attualmente circa 150 in tutto il mondo). Secondo diversi osservatori, il numero di domande di brevetti, essendo direttamente proporzionale agli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese industriali, è un indicatore predittivo anche della capacità futura di creare crescita nel paese: non a caso, nelle primissime posizioni nella classifica mondiale dei brevetti figurano anche Corea del Sud, Germania, Russia, India, Canada e Brasile.

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