bolla speculativa

Nuovo rischio di bolla finanziaria al Nasdaq

20 Febbraio 2014 10:00

financialounge -  bolla speculativa facebook fusioni e acquisizioni mobile nasdaq Whatsapp
ndine non fa primavera ma l’allarme è scattato. Fuor di metafora, l’acquisizione WhatsApp da parte di Facebook Inc. per 19 miliardi di dollari (13,9 miliardi di euro) viene considerata una scommessa azzardata persino per un gruppo in rapida crescita come il social network più famoso del mondo.

Non a caso, ieri qualcuno al Nasdaq ha evocato lo scenario che si respirava 14 anni fa con le valutazioni attribuite alle prime aziende Internet e dot com che portò poi allo scoppio della bolla speculativa del 2000. Pagare il servizio di messaggistica istantanea Whatsapp 42 volte il suo fatturato corrente (pari a circa 450 milioni di dollari) e 19 volte quello previsto fra qualche anno (un miliardo di euro) viene considerato dagli analisti eccessivo persino se si considerasse l’acquisizione una sorta di copertura assicurativa per Facebook che, con questa operazione, può combinare i due servizi più usati sugli smartphone.

Alcuni analisti, tuttavia, fanno presente che sebbene il prezzo possa sembrare a prima vista eccessivo, Facebook sta scommettendo sul fatto che si rivelerà un investimento redditizio a lungo termine. Il servizio di messaggistica mobile potrebbe aiutare Facebook a generare una maggiore crescita da parte degli utenti più giovani che stanno diminuendo di numero e in percentuale sul social network in base a un recente studio di FBN Securities Inc.
"La valutazione è impressionante" dice senza mezzi termini Roger Entner, analista di Dedham, Massachusetts-based Recon Analytics LLC "ma si tratta, per 19 miliardi di motivi, del futuro di Facebook".

Resta il fatto però che attualmente soltanto 35 società USA quotate hanno un rapporto prezzo/fatturato di 19 o superiore e appartengono tutte alla biotecnologia o all’industria farmaceutica che stanno sviluppando i trattamenti per il cancro, il morbo di Crohn e di altre malattie particolari ma molto diffuse, come per esempio Puma Biotechnology Inc., che vanta uno studio avanzato sul trattamento sperimentale del cancro al seno.

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