investimenti
Il nuovo ottimismo del settore immobiliare
5 Marzo 2014 16:15
ante gli ultimi dati sulla chiusura dell’anno abbiano mostrato una ripresa per il settore immobiliare italiano, quello appena passato si è chiuso con la peggior performance tra i grandi paesi europei, con un calo del -5,7% a quota 98,75 miliardi di euro. Dato ancora più preoccupante se confrontato con la perdita secca registrata dal mercato negli ultimi sette anni, pari al 21,5%. Il calo più forte si è registrato nel residenziale.
Nonostante i dati negativi qualche luce all’orizzonte si comincia ad intravedere: non si può dire che si è già usciti dalla crisi, ma gli operatori del settore parlano di maggior ottimismo. Tra i segnali positivi bisogna registrate l’incremento della presenza degli investitori internazionali, soprattutto fondi americani, che in Europa hanno aumentato gli acquisti negli ultimi tre anni del 230%. Tanto che nel 2014 il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, stima che il mercato arriverà a 100 miliardi di euro.
Sempre secondo l’analisi di Scenari Immobiliari, l’Europa immobiliare viaggia a due velocità distinte: il nord in ripresa, con Gran Bretagna e Germania in pole position, mentre il sud ha chiuso un 2013 in difficoltà, con la Francia che ha registrato un calo del 3% nello scorso anno (-19,2% negli ultimi sette anni) e la Spagna che ha chiuso a -2,2%. Quest’ultima, per rilanciare il mercato, ha concesso il primo permesso di residenza ad un cittadino cinese che ha acquistato casa nella penisola iberica: una nuova legge spagnola permette infatti di ottenere la residenza permanente a coloro che investono almeno 500mila euro nel mattone. L’idea della residenza legata ad investimenti nel settore immobiliare sta facendo scuola, tanto che sia Malta sia il Portogallo stanno introducendo una legge simile, mentre Cipro, Irlanda e Grecia ne stanno valutando l’idea.
La Spagna ha però un altro problema da risolvere: secondo un’inchiesta del quotidiano inglese The Guardian ad oggi nella penisola iberica si contano oltre 3 milioni di abitazioni vuote. La causa sarebbe da ricercare negli effetti che lo shock dei mutui subprime ha avuto sul settore immobiliare. E la Spagna non è l’unico paese a dover affrontare una situazione potenzialmente esplosiva dal punto di vista sociale: in Germania si contano 1,8 milioni di case in disuso, nel Regno Unito 700 mila e in Francia 2 milioni. Nel nostro paese si arriva alla cifra record di 2,7 milioni di case sfitte. Secondo il The Guardian in tutta Europa sarebbero quindi 11 milioni le case vuote, un numero più che sufficiente ad ospitare gli oltre 4 milioni di senzatetto.
Nonostante i dati negativi qualche luce all’orizzonte si comincia ad intravedere: non si può dire che si è già usciti dalla crisi, ma gli operatori del settore parlano di maggior ottimismo. Tra i segnali positivi bisogna registrate l’incremento della presenza degli investitori internazionali, soprattutto fondi americani, che in Europa hanno aumentato gli acquisti negli ultimi tre anni del 230%. Tanto che nel 2014 il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, stima che il mercato arriverà a 100 miliardi di euro.
Sempre secondo l’analisi di Scenari Immobiliari, l’Europa immobiliare viaggia a due velocità distinte: il nord in ripresa, con Gran Bretagna e Germania in pole position, mentre il sud ha chiuso un 2013 in difficoltà, con la Francia che ha registrato un calo del 3% nello scorso anno (-19,2% negli ultimi sette anni) e la Spagna che ha chiuso a -2,2%. Quest’ultima, per rilanciare il mercato, ha concesso il primo permesso di residenza ad un cittadino cinese che ha acquistato casa nella penisola iberica: una nuova legge spagnola permette infatti di ottenere la residenza permanente a coloro che investono almeno 500mila euro nel mattone. L’idea della residenza legata ad investimenti nel settore immobiliare sta facendo scuola, tanto che sia Malta sia il Portogallo stanno introducendo una legge simile, mentre Cipro, Irlanda e Grecia ne stanno valutando l’idea.
La Spagna ha però un altro problema da risolvere: secondo un’inchiesta del quotidiano inglese The Guardian ad oggi nella penisola iberica si contano oltre 3 milioni di abitazioni vuote. La causa sarebbe da ricercare negli effetti che lo shock dei mutui subprime ha avuto sul settore immobiliare. E la Spagna non è l’unico paese a dover affrontare una situazione potenzialmente esplosiva dal punto di vista sociale: in Germania si contano 1,8 milioni di case in disuso, nel Regno Unito 700 mila e in Francia 2 milioni. Nel nostro paese si arriva alla cifra record di 2,7 milioni di case sfitte. Secondo il The Guardian in tutta Europa sarebbero quindi 11 milioni le case vuote, un numero più che sufficiente ad ospitare gli oltre 4 milioni di senzatetto.
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