Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 28 Febbraio 2014

17 Marzo 2014 14:00

financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund
i di mercato

I dati pubblicati nel corso di febbraio hanno segnalato una lieve decelerazione del ritmo di crescita dell’economia statunitense. Ad esempio, Markit ha reso noto che il suo indice flash dei direttori d’acquisto (Pmi) per il settore dei servizi ha registrato un calo a quota 52,7, dai 56,7 punti di gennaio. Gli intervistati hanno infatti indicato che le condizioni climatiche estreme hanno tempor aneamente prodotto un impatto sfavorevole s ulle attività delle rispettive aziende. L’occupazione non agricola è complessivamente aumentata di 113.000 unità a gennaio e il tasso di disoccupazio ne è rimasto pressoché invariato al 6,6%.

Nei 12 mesi sino a gennaio l’inflazione dei prezzi al consumo è stata dell’1,6% in termini non destagionalizzati. In occasione della sua riunione di fine gennaio, la Federal Reserve ha ulteriormente ridotto gli acquisti mensili di titoli garantiti da ipoteche di enti pubblici e di Treasury a lungo termine, rispettivamente da $ 35 a $ 30 miliardi e da $ 40 a $ 35 miliardi. I principali listini azionari statunitensi hanno guadagnato terreno a febbraio e l’indice S&P 500 ha conseguito un rendimento del 4,57% in dollari e del 2,27% in euro.

Dopo un rallentamento nell’ultimissima parte del 2013, l’economia dell’Eurozona ha mostrato nuovi segnali di crescita a febbraio. Tuttavia, principalmente a causa di una leggera decelerazione dell’attività manifatturiera, l’indice Pmi flash composito elaborato da Markit per l’area euro è lievemente calato a 52,7 punti, da 52,9 a gennaio. Il medesimo indicatore per il settore dei servizi è invece salito da 51,6 a 5 1,7. Secondo la stima flash pubblicata a metà mese dall’Eurostat, nel quarto trimestre 2013 la crescita del Pil nell’area euro è stata pari allo 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e allo 0,5% rispetto allo stesso periodo de l 2012.

L’agenzia aveva precedentemente rilevato che a dicembre la produzione industriale aveva accusato un calo dello 0,7% su base mensile (in termini destagionalizzati) ma un aumento dello 0,5% rispetto allo stesso mese del 2012, mentre l e vendite al dettaglio erano scese dell’1,6% mensile in termini destagionalizzati e dell’1, 0% su base annua. L’Eurostat ha inoltre reso noto che l’inflazione annua dei prezzi al consumo è rimasta stabile allo 0,8%. L’indice Msci Europe ha archiviato un progresso del 4,81% in euro.

In Giappone l’economia prosegue il suo trend di ripresa con progressi su ampia base. A fine febbraio, l’indice Pmi elaborato da Markit e Jmma per il settore manifatturiero ha registrato una lieve flessione a 55,5 punti, da 56,6 a gennaio, ma rimane prossimo al livello massimo degli ultimi otto anni. L’occupazione nel settore manifatturiero nipponico ha registrato l’aumento più marcato da sette an ni a febbraio. Le stime preliminari pubblicate dal governo hanno mostrato che, in termini reali, il Pil giapponese è cresciuto a un tasso annuo dell’1,0% nel quarto trimestre 2013. La domanda interna reale e la domanda privata reale hanno registrato un’espansione del 3,2% e del 3,0% rispettivamente. Secondo l’istituto di statistica nazionale, l’inflazione dei prezzi al consumo nei 12 mesi a gennaio è stata dell’1,4%. L’Msci Japan ha accusato un ribasso dello 0,46% in yen e del 2,49% in euro.

Attività di portafoglio

Nel corso di febbraio, abbiamo lasciato invariata al 71% l’esposizione azionaria. L’indice Vix ha raggiunto il massimo trimestrale di 21 punti il 3 febbraio, ma è poi ridisceso su livelli più bassi. Nonostante la loro recente sottoperformance, manteniamo la sovraesposizione relativa alle piazze emergenti, che presentano valutazioni interessanti sia su base storica che rispetto alle azioni dei mercati sviluppati. Continuiamo a sottopesare le obbligazioni di elevata qualità poiché ci aspettiamo una normalizzazione dei rendimenti. Rimaniamo cauti nei confronti dell’Europa, dato che nell’Eurozona permangono alcuni problemi a cui gli investitori non prestano attualmente grande attenzione. Ad esempio, la forza dell’euro rende problematica un’accelerazione delle esportazioni che darebbe impulso alla ripresa della regione.

Strategia e prospettive

A febbraio la propensione al rischio degli investitori è tornata in parte ad aumentare e i principali indici azionari hanno recuperato il terreno perso a gennaio. Gli operatori sono stati in parte incoraggiati dal forte impegno assunto dal nuovo presidente della Fed Janet Yellen a mantenere il tasso sui Federal Fund su livelli bassi per “un considerevole periodo di tempo” dopo la conclusione del programma di acquisto di attivi. Yellen ha sottolineato che un calo del saggio di disoccupazione sotto il 6,5% o un aumento dell’inflazione sopra il 2% non porteranno automaticamente a un rialzo del costo del denaro. Nei mercati emergenti ha continuato a prevalere un orientamento di cautela. I disordini politici in Ucraina, Venezuela e Tailandia hanno accresciuto le apprensioni degli investitori, ma sino a questo momento in nessun caso la situazione sembra essere sfuggita di mano. L’attuale basso livello dell’indice Vix suggerisce che gli investitori sono diventati meno volubili e il contesto di mercato è favorevole alle classi di attivo più rischiose. La nostra sfida consiste nel mantenere l’esposizione agli attivi di rischio per poter partecipare ai loro potenziali rialzi.

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