Affari&Finanza

L'industria del Risparmio - 31 marzo 2014

1 Aprile 2014 14:00

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degli strumenti a disposizione di una banca centrale per esercitare il proprio potere in politica monetaria al fine di condizionare, con le proprie previsioni, le aspettative dei mercati sui futuri livelli dei tassi di interesse. È così che può essere definita la forward guidance, (chiamata talvolta anche forward policy guidance).

Lo scopo di questa prerogativa è quello di puntare a raggiungere specifici obiettivi macroeconomici che l'istituto di credito si è dato (il contenimento dei tassi d'interesse a lungo termine, lo stimolo agli investimenti etc.) ma che è il mercato a controllare. Per riuscirci, la banca centrale deve essere ritenuta autorevole e affidabile in quanto si tratta di una strategia esclusivamente basata sulla comunicazione pubblica. La sua maggiore utilità prende corpo in particolare in quelle situazioni nella quali gli spazi di manovra "classici" sui tassi di interesse sono estremamente ridotti a causa dal fatto che i tassi nominali a breve termine sono vicini allo zero.

La forward guidance è infatti definito uno strumento di natura "non convenzionale", come il quantitative easing e il credit easing. Negli ultimi anni le principali banche centrali mondiali ne hanno fatto uso per contrastare gli effetti della crisi dei mercati finanziari.

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